Storia e architettura si fondono in uno spazio unico che Maria Almirall di Arquetipus Projectes Arquitectònics trasforma in un’esperienza di benessere
Caldes de Montbui è una storica località catalana a 25 kilometri da Barcellona apprezzata per le proprietà delle sue acque fin dai tempi dei Romani, che hanno lasciato in eredità una delle strutture termali meglio conservate della penisola iberica.
Nel centro storico della cittadina l’Hotel Balneario Termas Victòria ha inaugurato l’Espai Cel, un circuito spa ricavato nei sotterranei della struttura premiato dall’Arquitecture Masterpize Award, per offrire un percorso benessere, oltre ai trattamenti tradizionali che lo han reso meta di soggiorno dai primi del Novecento. Ma le tracce di un passato termale sono molto più antiche: i depositi ipogei utilizzati per la raccolta dell’acqua che sgorga a 74°C e per il suo raffreddamento risalgono al XVIIIº secolo.

Il nuovo centro benessere si sviluppa dunque in una porzione dei sotterranei dell’hotel attigua alla zona termale tradizionale, in un’area finora chiusa al pubblico, e converte i depositi in sette vasche termali, con annesse docce e servizi accessori. Maria Almirall dello studio Arquetipus ha puntato tutto sulla conservazione dello stato originario delle strutture, che se da un lato ne ha fortemente condizionato il progetto, è anche il suo grande segno distintivo. I lavori sono stati di non facile esecuzione, con l’hotel a regime e le strutture della nuova zona benessere che ne costituiscono le fondamenta.
La scoperta di un corso d’acqua sotterraneo ha obbligato a deviare le canalizzazioni dell’acqua termale verso le nuove installazioni ed è stato necessario trasferire e sostituire alcune di quelle che servono la zona preesistente dei trattamenti. Per conservare l’impronta che la storia ha lasciato in questo spazio la progettista ha agito con sensibilità e grande attenzione ai materiali. L’intervento si fonde con le preesistenze, mantenendo un profilo neutro, per lasciare il protagonismo alla pietra dei muri e alle volte rivestite in mattoni originali.
Viene mantenuto l’antico intonaco di rivestimento con le tracce lasciate dal livello dell’acqua, in ricordo della funzione procedente. Nella zona dedicata alle piscine l’intervento è messo in risalto dal contrasto creato dall’uso del rivestimento in lastre di marmo bianco nella zona umida con la pietra lasciata grezza delle pareti, mentre il marmo rimanda inequivocabilmente alle antiche vasche dei balneari tradizionali.
Il delicato segno contemporaneo si manifesta attraverso sistemi, elementi costruttivi e materiali perfettamente leggibili ma integrati con le preesistenze. Attento e rispettoso l’uso dell’illuminazione, che sottolinea volumi e texture senza diventare invasiva e senza rincorrere a effetti cromatici ridondanti.