Progetti
Wayco coworking

Una vecchia sala cinematografica rinasce a nuova vita a Valencia. L’architetto Josè Costa recupera a spazio di coworking un edificio storico, trasformandolo in un palcoscenico dalla forte impronta comunitaria ricca di richiami alla sua originaria vocazione

Prende le mosse da una nuova realizzazione questo originale intervento di riqualificazione, che ha permesso di ampliare gli ambienti dello spazio di coworking Wayco Ruzafa a Valencia con i quasi 1600 metri quadrati di un edificio adiacente, nato come sala cinematografica agli inizi del Novecento e successivamente riconvertito prima in biblioteca e, negli ultimi anni di attività, in punto vendita.

Proprio il recupero della vocazione originaria, totalmente cancellata dalle ridestinazioni d’uso susseguitesi negli anni, ha guidato il progetto dell’architetto Josè Costa, improntato a una voluta spettacolarità. Un ampio volume centrale, richiamo ideale alla sala cinematografica principale, è contornato da una galleria articolata in diversi livelli che convergono visivamente sull’originaria sala di proiezione e oggi fungono da punto di raccordo e collegamento.

Protagoniste assolute di questa originale impronta distributiva sono le due scale, quella principale che originariamente dava accesso al piano galleria e oggi viene ridisegnata nelle tinte del verde integrandosi con un’ampia tribuna lignea, e quella secondaria, una struttura reticolare metallica rosso vivo che richiama idealmente i red carpet delle première cinematografiche.

All’ampio open space della zona centrale si affiancano una serie di spazi privati di varie dimensioni, sale riunioni e videoconferenze, oltre ad ambienti dedicati al relax il cui elevato livello di privacy riequilibra idealmente la dimensione fortemente comunitaria del Wayco Ruzafa.

E come nei cinema multisala ognuno di questi spazi ha un proprio nome e una propria vocazione: la sala Crisol, un ampio ambiente living, la sala Cinema, dedicata al relax e alla dimensione ludica, e una serie di spazi secondari raccolti e allestiti con divani e poltrone personalizzabili che permettono di calibrare il grado di interazione desiderato.

La rifunzionalizzazione dell’edificio ha comportato innanzitutto la rimozione dei controsoffitti e di tutte le partizioni interne, seguita dall’apertura di una serie di lucernari ricavati nella copertura industriale esistente che hanno fatto dell’illuminazione naturale il secondo grande protagonista del Wayco Ruzafa.

Gli intonaci, ormai in cattive condizioni, sono stati asportati portando allo scoperto i mattoni della maglia muraria originale, una scelta che oltre a rimarcare le radici storiche della struttura conferisce calore all’impronta industrial dei nuovi ambienti. La distribuzione degli spazi è scandita da un ordine di scaffalature aperte, che si sviluppano lungo l’ampia sala principale separando le postazioni di lavoro dai percorsi interni.