Herzog & de Meuron restaura un maniero medievale del XIV secolo per dare vita al Volkshaus Hotel Basel. E crea un’atmosfera elegante e sofisticata, che rievoca l’epoca d’oro del jazz
Porta la firma dello studio svizzero Herzog & de Meuron il boutique hotel Volkshaus Basel, frutto del recupero di un edificio storico di Basilea avviato una decina di anni fa. Nella fattispecie, parliamo di un ex maniero medievale del XIV secolo diventato nel 1845 una fabbrica di birra, nel 1874 una birreria con sala concerti e nel 1905 un centro socio-culturale ampliato nel 1925 dall’architetto Henri Baur, che lo integrò con sale conferenze, negozi, biblioteca, ristorante e alloggi per il personale.

Purtroppo nel 1970 si decise di destinare a uffici quella che nel frattempo era stata battezzata Volkshaus (casa del popolo), scelta che condusse a modifiche sostanziali che privarono la struttura del suo carattere originale.

È con un primo intervento che Herzog & de Meuron – ripristinando per quanto possibile l’architettura del 1925, quindi rimuovendo i ritocchi risalenti agli anni Settanta – hanno rivitalizzato questo luogo pregno di significato attraverso la progettazione di una brasserie e di un bar con cortile interno, in aggiunta a locali per concerti ed eventi.

L’ultimo step è, oggi, l’albergo Volkshaus Basel, espressione della volontà di restituire definitivamente a un edificio che a Basilea era considerato “una città nella città” un’atmosfera da Roaring Twenties, l’epoca d’oro del jazz, de “Il grande Gatsby” e dell’Art Déco.

Il risultato sono 45 camere esteticamente diverse l’una dall’altra, dove Jacques Herzog e Pierre de Meuron hanno sfruttato un’ampiezza difficile da trovare negli odierni hotel, ottimizzando il layout per fare del letto l’elemento protagonista di uno spazio aperto.

Un grande ambiente diviso in due da un pannello rivestito sul retro di vetro nero e giocato su tenui nuance di grigio e beige, con pavimento in graniglia, tende volte a isolare la zona riposo, lampade in filigrana, carte da parati raffiguranti incisioni del XVII secolo, oltre che su un bagno-doccia con piastrelle in ceramica smaltata verde nascosto in una cabina in rovere con porte dotate di oblò come quelli delle navi.

Alcuni dei mobili sono stati disegnati dallo stesso studio Herzog & de Meuron, noto per la Tate Modern di Londra, l’Allianz Arena di Monaco, l’Elbphilharmonie di Amburgo. In questo caso l’intento era di creare un ponte tra passato e presente con un restauro che ha riguardato anche la lobby del Volkshaus Basel, abbellita con pavimentazione scura a mosaico e pareti chiare per fare da contraltare al bar, dove l’uso del colore è impostato in senso opposto.

Senza tralasciare la brasserie affacciata con grandi finestre sulla zona open air dal gusto mediterraneo: qui l’eliminazione del controsoffitto ha rivelato antiche travi, laddove la latta dello stesso controsoffitto è stata riciclata per i basamenti dei muri e per i tavoli attorniati da luci pendenti, specchi rettangolari e circolari, divanetti in cuoio e sedie dalla silhouette rétro.

Ultimo dettaglio i bagni, dove l’epoca ormai lontana in cui al posto dell’attuale albergo sorgeva un maniero è rievocata dalla riproduzione di incisioni del Seicento stampate su carta da parati.
