Under, ultimo capolavoro di Snøhetta, è uno straordinario esempio di architettura integrata con l’ambiente. Un parallelepipedo in cemento che sembra scivolare sui fondali marini
Sembra la citazione del titolo di un libro, oppure la stranezza di un architetto bizzarro ma non è così: si tratta dell’ultimo capolavoro di Snøhetta, lo studio internazionale con sede a Oslo, amico dello sviluppo sostenibile e dell’etica progettuale. Suoi i concetti di architettura vista come connubio tra ambiente e artificio, tradizione e innovazione, perfettamente leggibili in Under, il primo ristorante sottomarino in Europa.
Non è la prima volta che si cimentano con i piani inclinati, anzi, sembra proprio essere un loro segno distintivo, basti pensare alla Biblioteca Alexandrina, con la quale si fecero conoscere al mondo più di 15 anni fa, o la Oslo Opera House, ma con Under si spingono oltre, realizzando un parallelepipedo in cemento lungo trentaquattro metri che quasi sembra scivolare sui fondali marini, per arrivare a una profondità di cinque metri sotto il livello del mare.
“Under, che in norvegese significa sotto ma anche meraviglioso, è il naturale sviluppo delle nostre sperimentazioni con i confini”, spiega KjetilThorsen, socio fondatore di Snøhetta, “e un nuovo landmark per la Norvegia del Sud”.
Osservatorio di biodiversità
Under non è solo un ristorante ma anche un osservatorio biomarino dal quale i biologi seguono le specie ittiche e ne studiano i comportamenti
Under è situato a Lindesnes, il punto più meridionale della costa norvegese, famosa per le sue condizioni atmosferiche difficili e variabili in brevissimo tempo, dalla calma alla tempesta. Non è solo un ristorante ma anche un osservatorio biomarino dal quale i biologi seguono le specie ittiche durante le diverse stagioni e ne studiano i comportamenti. Under dà anche una diversa percezione del sé, alla scoperta di nuove prospettive, sopra e sotto il mare. L’involucro in cemento, con i suoi 50 centimetri di spessore, è stato appositamente studiato per contrastare le spinte della pressione esterna e resistere alla forza delle onde, e con il tempo si integrerà completamente con l’ambiente. Come una sorta di reef naturale, sarà ricoperto da alghe e mitili.
Dal rosa corallo al blu notte
Il ristorante è caratterizzato da tonalità che diventano più scure quanto più ci si immerge sott’acqua: rosa corallo nel foyer, verde e blu per la sala dinner
La zona cucina è situata più vicino alla costa, mentre quella ristornate, con circa quaranta posti a sedere, si trova nella parte più immersa ed è caratterizzata da tonalità che diventano più scure quanto più ci si immerge sott’acqua e che riprendono le sfumature di un tramonto: rosa corallo nel foyer, verdi e blu per la sala dinner.
La linea di galleggiamento, dove il cielo tocca il mare, è visibile dal bar all’ingresso da una finestra in verticale che taglia il cemento dall’alto fino al fondo della struttura. La sala ristorante, invece, è completamente immersa e la totale percezione dell’ambiente marino è garantita da una grande finestra alta 3,4 metri e lunga 11. I continui cambiamenti delle profondità marine, nell’arco delle giornate ma anche delle stagioni, rendono mutevoli anche gli interni, mai uguali a sé stessi.
Il sistema di illuminazione della sala, con trecentottanta lampade led regolabili in funzione della luce che filtra dall’esterno, rende poco percettibili i riflessi del vetro all’interno ottimizzando la vista dell’esterno.
Camminare all’interno di questo parallelepipedo in cemento è un’esperienza sensoriale, guidata non solo dai colori ma anche dai materiali che dalle finiture più grezze dell’ingresso diventano sempre più raffinate inoltrandosi nel cuore dell’edificio, fino alla sala ristorante, completamente rivestita in rovere proveniente dalle querce delle foreste norvegesi.
Il metodo costruttivo
L’involucro esterno di Under è stato assemblato su una chiatta a venti metri dal sito, comprese le finestre installate prima dell’immersione. È stato poi spostato da rimorchiatori, riempito completamente d’acqua e fatto scivolare sul fondo con l’ausilio di una gru. I lavori strutturali sono stati completati una volta alloggiato il parallelepipedo che è stato imbullonato a una lastra ancorata sul substrato roccioso. Svuotato dell’acqua, sono iniziati i lavori in interno.