Progetti
Un diavolo per capello

Firmato da Studio Svetti Architecture, l’hair salon Un Diavolo per Capello è un originale mash-up tra una galleria d’arte e un moderno fashion store metropolitano. Emblema di quel dialogo tra spazio e materia che lo studio ricerca in ogni progetto

Il salone di bellezza Un diavolo per capello si presenta come un luogo inaspettato e fuori dal comune, nel quale il concept tradizionale di hair salon è stato completamente rovesciato. Come spiega il suo progettista Emanuele Svetti: “lavorare sulla monotonia formale di un salone di bellezza, creare un concept con il solo scopo di renderlo funzionale ma allo stesso tempo anticonvenzionale, qualcosa di fresco, nuovo e moderno… uno spazio bianco con incastonato un cubo giallo, come fosse un meteorite, che si staglia al centro di questo open space, a far da quinta a tutta la parte funzionale del salone”.

Ed è proprio questa ricerca la cifra stilistica di Svetti, che informa tutti i suoi concept, dai progetti di interior al design di prodotto. Una concezione antitradizionale che fonde tendenze moderne a stili tipici della moda e del design, combinando alla rigorosità spaziale colpi di glamour fatti di sostanza e di colore. Un mix fortemente identitario, grazie al quale i suoi interni sono facilmente riconoscibili, caratterizzati da strutture essenziali che letteralmente esplodono nel loro dialogo con il colore e la materia.

L’esito di questo percorso progettuale è un originale mash-up tra una galleria d’arte e un moderno fashion store metropolitano. Elemento strutturale e protagonista indiscusso dell’ambiente è dunque il solido giallo, quasi un menhir contemporaneo che conferisce unicità allo spazio e lo irradia di luce e di energia.

Tutto intorno si sviluppa il salone di bellezza all’interno del quale prevalgono linee essenziali e rigorose e dove le fredde tonalità del bianco e del nero creano un forte ma ben equilibrato contrasto con il calore del giallo.

Anche le forme geometriche degli arredi richiamano quelle del cubo giallo e conferiscono un tocco insolito e non tradizionale, contemporaneo e ricercato. Un luogo nel quale prende forma una miscela sapiente di sensazioni e di elementi, di forma e materia, di colori e di intelligenza emotiva.

Lo studio

Emanuele Svetti Architecture, fondato a Firenze nel 2004, è uno studio che si distingue presto per l’eclettismo del suo fondatore e il suo approccio alla progettazione, che varia con naturalezza da quelli che lui definisce “macroprogetti” al design d’oggetto. In pochi anni l’attività professionale si sviluppa sia a livello nazionale che internazionale con numerosi progetti dalla California all’Africa del Nord, dalla Russia alla Cina fino all’apertura della sede di Londra nel 2016. Al punto che oggi Svetti vanta un portfolio straordinariamente ampio di progetti di spazi ricettivi, direzionali e commerciali, oltre che di interni dove l’attenzione ai particolari e la ricerca di sofisticazioni materico-formali si confrontano con una committenza privata già vicina al mondo del design o più semplicemente alla ricerca di un “Virgilio” che la guidi in un mondo che non conosce. In ogni progetto la sua cifra si esprime nell’uso di materiali e nella cura maniacale dei dettagli dove la calibrazione dell’equilibrio delle ombre crea spazi rarefatti in cui il design si traduce in un tocco insolito, contemporaneo e glamour.