Raddoppia lo studio Onion per il Sala Samui Resort in Tailandia, dove outdoor e indoor si fondono per offrire agli ospiti un’esperienza di esclusiva libertà
Koh Samui è la terza isola della Thailandia per dimensioni e fa parte di un arcipelago costituito da altre ottanta isole, quasi tutte disabitate.
Da circa vent’anni è un’apprezzata meta turistica, per le spiagge di sabbia finissima, ma anche per l’entroterra montuoso dalla vegetazione rigogliosa.
Tra le spiagge, Chaweng è sicuramente la più frequentata e tra le più famose di tutta la Tailandia.
È qui che lo studio Onion di Bangkok ha costruito il Sala Chaweng Roadside, che va a completare la prima tranche, il Sala Samui Chaweng Beach Resort, separato solo da una strada.
Un ampliamento di 16mila metri quadrati che aggiunge 82 camere alle 52 esistenti vista mare, con villas immerse nel verde e un edificio di tre piani con stanze una diversa dall’altra, tutte rigorosamente con piscina privata.
La porzione di nuova realizzazione si contraddistingue per la maggiore privacy degli spazi; più introversa, non potendo contare sulla vista mare punta tutto sul verde e sui giardini privati.
La libertà di movimento, grazie all’assenza di percorsi segnalati, fa parte dei plus del resort: “Il lusso non è legato al costruito, ma a ciò che lo circonda, al non costruito” sostengono i progettisti.
Importante a questo proposito per il concept l’osservazione della luna, nelle sue fasi, che guida nel disegno di spazi che alternano sequenze di luce e ombra, vuoti e pieni che interrompono e dinamizzano le pareti bianche che caratterizzano l’architettura del resort.
Dichiarata la volontà da parte dei progettisti di attirare l’attenzione degli ospiti anche verso il cielo: la transizione tra le cinque corti principali avviene tramite vuoti di forma, dimensioni e materiali diversi, dai layer sovrapposti di bambú ai tagli ovali ricavati nel cemento armato della soletta.
Il bianco dominante è interrotto solo nella zona spa, dove il verde e il rosa delle superfici creano un’esperienza spaziale diversa e sorprendente, anche grazie ai giochi d’ombra che si proiettano sulle forme concave e convesse degli spazi.