Progetti
Richard Meier a Taipei

Richard Meier progetta a Taipei una torre residenziale che apre la strada a un utilizzo consapevole e controllato del territorio. Un nuovo landmark con un’ampia zona verde accessibile al pubblico e ben inserita nell’asse viario metropolitano

Lo stile è inconfondibile: purismo delle geometrie, asimmetria nella composizione, contrapposizione tra verticalità e orizzontalità, il ruolo fondamentale attribuito alla pianta, articolata ma con percorsi liberi, e poi il culto incondizionato del bianco. Questi in sintesi gli stilemi architettonici di Richard Meier, architetto pluripremiato e riconosciuto a livello mondiale per aver saputo dare al Movimento Moderno una propria interpretazione non avulsa da influenze americane, non ultimo il tipico gusto per le proporzioni monumentali. Tutti facilmente leggibili in una delle più recenti opere di Richard Meier & Partners Architects: la Xin-Yi Residential Tower a Taipei, una torre residenziale nel cuore culturale e finanziario di Taiwan che rappresenta il primo esempio di edificio studiato per soddisfare le esigenze di lusso residenziale ma allo stesso tempo garantire apertura alla città. Il risultato è un nuovo landmark frutto di un’urbanizzazione controllata con un’ampia zona verde al contorno, accessibile al pubblico esterno e ben inserita nell’asse viario metropolitano. Il parco è realizzato con alberi autoctoni delle zone montane ed è costellato da sculture di artisti internazionali. Il site plan è una risposta alla rapida urbanizzazione delle città asiatiche che, se non controllata, rischia di minacciare la qualità della vita dei residenti ma anche di indebolirne l’appeal internazionale.

Roof attrezzato e due piani di amenity

Dal punto di vista volumetrico, l’edificio si suddivide in due corpi distinti, un volume rivolto a sud, trasparente e luminoso, che ospita le residenze e le aree destinate alle attività comuni, e un prospetto nord che nasconde le zone dei servizi di tutto il complesso. La torre si sviluppa per 127 metri in altezza, con 29 piani dedicati alla residenza e due destinati alle amenity, con sale riunioni, sale musica, palestra e una splendida piscina all’ultimo piano dalla quale ammirare il Taipei 101, il grattacielo a forma di canna di bambù, l’ottavo più alto al mondo. A ogni piano – di circa 600 mq – si sviluppano due appartamenti, mentre i piani più alti sono occupati da un’unica penthouse caratterizzata da pianta libera. I posteggi di pertinenza sono a impatto zero e collocati nei quattro piani interrati.

Materiali naturali e curtain wall

I materiali utilizzati sono quelli cari a Meier e al suo staff: strutture in acciaio e cemento armato, con pilastri rivestiti da un carter metallico, passanti e ben visibili a ogni piano, quasi a diventare elemento architettonico distintivo. Anche le enormi facciate in vetro chiaro stratificato sono una costante delle sue architetture, ben bilanciate tra pieni e vuoti. Le parti cieche sono realizzate con facciate ventilate in pannelli di alluminio. Per gli interni, sobri ed eleganti, la scelta dei materiali si è orientata sulla pietra per le pavimentazioni, il travertino per i rivestimenti della hall e deck in legno naturale per le terrazze.

Il site plan è una risposta alla rapida urbanizzazione delle città asiatiche che, se non controllata, rischia di minacciare la qualità della vita dei residenti ma anche di indebolirne l’appeal internazionale