Progetti
Palazzo Barovier&Toso: un progetto di Calvi Brambilla

Nell’omonimo palazzo veneziano, la maison della luce Barovier&Toso celebra settecento anni di passione per il vetro con un nuovo e sorprendente showroom. Un progetto di Calvi Brambilla in cui convivono arte, storia e contemporaneità

È riduttivo chiamarlo showroom: tre piani di luce declinata nelle collezioni di Barovier&Toso. È il nuovo palazzo che della storica azienda prende il nome sul Rio dei Vetrai a Murano, il canale che da secoli ospita le fornaci di una delle vetrerie più antiche al mondo, che da sempre vanta una politica abilmente bilanciata tra innovazione e tradizione. Ed è proprio su questo connubio che si basa il progetto di Calvi Brambilla, abile reinterpretazione contemporanea degli elementi architettonici tipici degli antichi palazzi nobiliari: dalla boiserie al pavimento in seminato veneziano, dalla disposizione in pianta delle stanze fino al colore che scandisce univocamente ogni sala, stabilendo la declinazione cromatica di tutti i suoi componenti. Una scelta che diventa fil rouge dell’intero edificio e regala un’esperienza visiva unica.

Per realizzare il nuovo palazzo abbiamo pensato a uno spazio in cui potessero convivere storia e contemporaneità, le due essenze primarie di Barovier&Tosocommenta Paolo Brambilla.Siamo riusciti ad armonizzare un concept d’interior essenziale e moderno con la maestosità del vetro di Murano, celebrandolo in un contesto colmo di luce e riflessigli fa eco Fabio Calvi.

Colore e luce

Il progetto è fatto di luce e colore, elementi alla base della filosofia progettuale di Calvi Brambilla e intesi spesso come un unico strumento indispensabile per organizzare lo spazio, che qui diventano decorazione, nella sua accezione più grafica e pura.

Il piano terra è caratterizzato da toni scuri e da luci soffuse che accolgono i visitatori, tra lampade a sospensione e da tavolo che creano atmosfere in un giusto mix di luce e ombra. I tre piani del palazzo sono collegati da una scala dorata con pavimento alla veneziana che affaccia su una doppia altezza dominata dal lampadario Taif, disegnato nel 1980 per un palazzo del re saudita. Sempre al piano terra, la cascata della lampada a sospensione Hanami illumina di riflessi trasparenti la scala dorata.

Al primo piano il colore scandisce un’infilata di stanze – bianca, oro, blu, nera e rossa – e determina la scelta cromatica dei pezzi più prestigiosi della maison, come Camparino, Quadri, Rosati, Venezia 1295, in totale libertà di accostamento compositivo. Al piano superiore, in una sala con soffitto a capriata, il percorso di luce termina in uno spazio bar in cui due splendide Perseus illuminano un’esposizione di vetri soffiati e pezzi di lampadari scomposti su una libreria a giorno. Nella caffetteria, dominata dai toni del rosa, President e Premiere Dame si fronteggiano in un gioco di riflessi amplificati dagli specchi a parete. Ai vari piani, opere di Jason Martin, Brigitte Kowanz e Astrid Krogh affiancano le collezioni, in un sorprendente gioco di rimandi tra arte, tempo e bellezza.