Atelier Right Hub collega due edifici, uno tradizionale e uno contemporaneo, per creare un piccolo boutique hotel. Lontano dal caos delle grandi città ma al passo con la modernità
C’è la Cina delle metropoli e dei grattacieli, dell’economia in costante ascesa e della contemporaneità, e poi c’è una Cina rurale e incontaminata, in cui il tempo sembra essersi fermato.
I due aspetti dicotomici convivono e si compenetrano nel grande Paese e, così, succede che proprio poco fuori dalla tentacolare Hangzhou ci siano angoli dalla bellezza placida, come quello dove sorge il Mymory boutique hotel.
Originale il naming-manifesto, gioco di parole tra “my” e “memory”, e decisamente scenografico il landscape, ai piedi del monte Tianmu. Una presenza familiare che fa da sfondo a una casa rurale risalente agli anni ’70, ideale richiamo alla tradizione che il progetto di Atelier Right Hub pone in connessione fisica e concettuale con la modernità di un nuovo edificio tramite un corpo vetrato.
I paramenti in pietra del primo e il rigore razionale delle facciate in cemento grezzo del secondo creano un’inedita composizione, in cui le dissonanze di linguaggio si armonizzano nel segno della contemporaneità in una location scandita all’esterno da quattro grandi corti situate ai vertici dei punti cardinali.
Nella riqualificazione e rifunzionalizzazione del vecchio edificio il progetto integra con discrezione soluzioni come i paramenti esterni ricostruiti con pietre di recupero lasciando apprezzabilmente a vista le strutture in legno originali, ideale richiamo alla vocazione rurale dell’edificio.
La riconversione da struttura abitativa a luogo dell’ospitalità ha comportato un’integrale revisione dell’impianto distributivo, in cui gli originali ambienti casalinghi si trasformano al piano terra negli spazi comuni della lounge – reception, di una tea room e della cucina, mentre al piano superiore trovano spazio due suite esclusive.
Qui i grandi lucernari posizionati in corrispondenza di zona living, camera da letto e bagno valorizzano gli ambienti con una morbida luce naturale, elemento integrante del dialogo con la location naturale che prosegue sul prospetto est grazie alle facciate continue in vetro della nuova YING Dining Room, un suggestivo ristorante immerso nei ciliegi.
Il volume vetrato che connette il vecchio edificio al nuovo corpo di fabbrica supera un dislivello di circa un metro attraversando due specchi d’acqua, da cui sembrano emergere gli ospiti nel passaggio fra le due location.
Nella transizione il linguaggio architettonico si fa essenziale e rigoroso, ben simboleggiato dalla scultorea scala rivestita in legno protagonista del piano terra, ma senza rinunciare al calore dell’ospitalità, richiamato dalla presenza di un camino in una delle due lounge del nuovo edificio, entrambe in diretta connessione tramite grandi vetrate con una delle corti private del Mymory.
I due piani superiori ospitano cinque suite, tutte dotate di uno scenografico bagno privato ricavato in una glass box completamente trasparente ma all’occorrenza separabile dall’ambiente esterno tramite tendaggi a scomparsa.
Grande attenzione nel progetto di Atelier Right Hub è dedicata anche agli esterni, dove trovano spazio nella corte principale una piscina con deck e un lounge bar.
Le altre tre corti, ognuna ricavata in corrispondenza di un punto cardinale, sono trattate come giardini di pietra e offrono un punto d’osservazione privilegiato sul panorama naturale che circonda il Mymory.
