Progetti
Mantab Workplace

Ultima creazione dello studio S/LAB10, Mantab Workplace reinterpreta con originalità il tema degli spazi ufficio con un occhio al clima del sud-est asiatico e uno alla corporate image del committente. Il risultato? Audace, ospitale e glam

Istituzionale, ma anticonvenzionale. Per il business, ma anche per il tempo libero e la socialità. Scenografico, ma raffinato. Si gioca tutto su uno studiato equilibrio e dialogo fra contrasti Mantab Workplace, la nuova sede dell’omonimo gruppo di real estate che a Bangsar, elegante quartiere residenziale di Kuala Lumpur, rivoluziona la classica tipologia dello spazio ufficio trasformando un edificio residenziale in uno scenografico hub che integra differenti funzioni.

Un progetto dello studio australiano S/LAB10, che parla un linguaggio audace e fuori dagli schemi, ma al tempo stesso guidato da una solidissima coerenza concettuale, come alla solidità allude il nome stesso della location, Mantab, che ne è la traduzione in lingua malese. Una metafora declinata sin dall’involucro dell’edificio: pannelli rivestiti da elementi poligonali irregolari realizzati in lega di oro e rame avvolgono la struttura creando un gioco di sfaccettature che richiama i tagli di lavorazione dei diamanti. Ispirati alle tradizionali persiane in ferro delle botteghe malesi, i pannelli possono essere aperti, per creare un dialogo con il landscape urbano, o chiusi in modo da schermare gli ambienti interni dalla brillante luce tropicale e controllarne il microclima, creando un involucro esterno straordinariamente affascinante e scenografico.

Il tema del progetto d’interni è stato non meno sfidante, la contaminazione tra funzioni business e leisure, la creazione di ambienti di lavoro ma anche di relazione e socializzazione. Un obiettivo che ha indotto S/LAB10 a rompere i classici schemi distributivi degli spazi office e ad adottare una serie di opzioni che, mantenendosi nei vincoli della struttura originale dell’edificio, creano un abile quanto complesso gioco di volumi a sbalzo, superfici, materiali e texture contrastanti.

Proprio l’uso creativo ma al tempo stesso rigoroso dei contrasti è stato un tema progettuale chiave, articolato secondo le parole degli stessi progettisti in una serie di “disallineamenti intenzionali”. Alla privacy dei tre uffici direzionali riservati al board dell’azienda risponde la versatile flessibilità della grande sala riunioni che occupa la porzione centrale del primo piano e, grazie alla combinazione di tendaggi verde smeraldo e pannelli traslucidi incorniciati da profili in acciaio illuminati al neon in diverse tonalità, può riconvertirsi indifferentemente da spazio silenzioso e riservato a lounge accogliente e aperta al dialogo con gli ambienti circostanti.

Ai piani superiori, materiali, texture e colori creano un percorso narrativo che guida con fluidità da un ambiente all’altro. I pannelli in lega di oro e rame già utilizzati per l’involucro assumono qui la funzione di disegnare la distribuzione degli ambienti interni, creando configurazioni flessibili in cui l’impronta office si stempera sconfinando dichiaratamente in quella leisure.

Volumi interamente rivestiti in essenze lignee locali si accompagnano ad arredi capaci di creare spazi intimi di dialogo e interazione, realizzando concretamente quell’ibridazione di funzioni e atmosfere che è alla base dell’intero progetto. Il tema del dialogo e dell’interazione spaziale, questa volta fra interno ed esterno, ricorre anche nella “bamboo terrace” creata lungo il prospetto sud-ovest dell’edificio, dove natura e ambienti interni si integrano e virtualmente si completano.