Lissoni Casal Ribeiro firma il progetto dello Shangri-La Shougang Park a Beijing
Lo studio Lissoni Casal Ribeiro firma il progetto dello Shangri-La Shougang Park a Beijing, un nuovo hotel che sorgerà all’interno di un’area industriale dismessa e che verrà inaugurato nel 2022 in occasione delle Olimpiadi Invernali di Pechino. L’intero complesso denominato Shougang Park si trova a circa 20 km dalla Città Proibita e sarà l’area in cui sorgeranno molti degli impianti sportivi destinati ai Giochi Olimpici Invernali di cui l’hotel cinque stelle gestito da Shangri-La farà parte. L’albergo comprenderà una serie di strutture connesse tra loro e suddivise tra il Main Building con le aree comuni, e il Guestrooms Building, con 282 camere per gli ospiti.

Un progetto integrato che include l’architettura delle facciate, la progettazione delle aree verdi, sia esterne che interne, e tutto l’interior design. Il grande edificio dedicato alle aree comuni conserva volutamente l’ossatura strutturale esistente, i muri in cemento e le capriate in acciaio, uno scheletro di chiara matrice industriale svuotato al suo interno ma di cui sono stati conservati la patina e i segni del tempo che l’hanno trasformato in un affascinante scenario.

Un’ampia facciata in vetro copre la struttura originale racchiudendo l’edificio in una “pelle trasparente” che non ne intacca lo stile, ma ne calibra la luce e la temperatura interna, trasformando l’architettura in un grande e contemporaneo giardino d’inverno ricco di vegetazione.

Il Guestroom Building, che accoglie le camere degli ospiti è collegato a quello principale attraverso un ponte sopraelevato. L’intento progettuale in questo caso è stato quello di ammorbidire la massa complessiva suddividendola in volumi più piccoli separati da aperture verticali.

Per bilanciare e dare proporzione a questa struttura, la facciata è suddivisa visivamente in tre diversi livelli orizzontali: il piano terra con terrazze e tettoie a sbalzo che distaccano l’edificio dal suolo dandogli maggiore leggerezza, un secondo livello più compatto e, infine, un grande baldacchino sopra il tetto dell’edificio, che lo ripara dalla luce diretta del sole e al contempo accoglie e nasconde le aree tecniche.
