OEO Studio rinnova gli interni dello stellato Kadeau Copenhagen puntando tutto su tonalità ispirate al paesaggio scandinavo. E scommette su una potente alchimia tra design sofisticato e buona cucina, da scoprire oltrepassando il grande portone di ingresso
Insospettabilmente, Copenhagen è una delle città dal panorama gastronomico più interessante d’Europa. Accanto al celebrato e celeberrimo Noma, sono tanti i ristoranti in cui cuochi illuminati cercano di fare innovazione, tra utilizzo di ingredienti poco noti e riscoperta delle tradizioni locali.

Tra le mete gourmet della capitale il Kadeau. Aperto nel 2015 e da poco rinnovato nel design, Kadeau è diretto dallo chef Nicolai Nørregard, le cui radici culinarie e culturali affondano nella tradizione dell’isola di Bornholm, nel Mar Baltico. Il locale è stato concepito per offrire un’esperienza olistica ai commensali, che devono sentirsi accolti come a casa di amici. Gli interni originali erano stati firmati da OEO Studio e oggi gli stessi progettisti si sono occupati della nuova immagine del ristorante, mantenendo forte e tangibile il legame degli spazi con le terre del Nord, aggiungendo però un twist più contemporaneo e qualche pezzo d’arte.

“Il design originale era esattamente come lo avevamo immaginato, anche se un progettista a lavori conclusi nota sempre qualcosa che avrebbe gestito in maniera differente, o dei dettagli che ridisegnerebbe se ne avesse la possibilità – ha dichiarato Thomas Lykke, co-founder di OEO Studio assieme ad Anne-Marie Buemann – Quando lo chef Nørregard ci ha contattati ho pensato fosse il momento di creare uno spazio ancora più carismatico, che offrisse ai clienti del ristorante un’esperienza unica”.

Quella che non è stata cambiata è la modalità di ingresso a Kadeau, attraverso un portone in legno che – quando chiuso – nulla svela delle sale interne. Le tonalità utilizzate, definite in collaborazione con l’azienda italiana Mutina, sono un omaggio alla Danimarca e alla sua natura incontaminata.

Dalle nuance della terra naturale e bruciata fino al particolare rosso della terracotta, passando per il nero profondo, tutti i colori sono stati declinati in finitura opaca, per una maggiore eleganza.

La lounge, arredata con pezzi di design, tra cui sedute Fredericia e lampadari Astep, introduce alla sala da pranzo principale, organizzata con tavolini intimi per due o quattro persone, ben distanziati fra di loro.

Alle pareti, quadri astratti realizzati con delle lastre di rame e alcune opere dell’artista di origini iraniane Farshad Farzankia, semplici composizioni di animali e corpi antropomorfi dipinti con colori sgargianti.

All’originale impianto di Kadeau è stata aggiunta una sala privata, con tavolo conviviale abbinato a sedute di Gubi firmate da OEO Studio, pensata per accogliere fino a 14 commensali.

Il tocco di follia è la cantina privata, trattata come un cabinet de curiosités e riempita di vasi, erbe e oggetti strani.