A Praga, la Hostivar Brewery H2 è frutto del progetto dello studio ADR, che attraverso una forte coerenza stilistica ha saputo coniugare varie funzioni ed esigenze in un unico spazio
Un essenziale volume a due piani calato all’interno di un appezzamento di terreno dalla forma irregolare ospita la Hostivar Brewery H2 a Praga. Nasce così il secondo birrificio su commissione di Pivo Hostivar e Milan Wimmer in un’area residenziale della periferia cittadina, vicino ai campi da golf e alla stazione Praha-Horní Měcholupy, poco distante dalla prima Hostivar Bewery.

Il progetto dello studio ADR ha portato alla realizzazione di uno spazio contaminato e fortemente aggregativo dove la produzione di birra si mescola alla ristorazione e alla panificazione. La necessaria convivenza di diverse funzioni e il carattere sociale del luogo hanno richiesto ai progettisti di giocare con i volumi e gli ambienti in una coerenza generale ricreata con i materiali, i colori e la semplicità delle forme.
Il risultato è un edificio monolitico, minimale, che ricalca la sagoma dell’isolato su cui si inserisce. Un fabbricato dallo stile industriale, caratterizzato dall’uso prevalente di legno e metallo sia in facciata che all’interno, con un forte senso di continuità.
All’esterno i due materiali dividono e sottolineano i piani della struttura creando fin da subito un interessante effetto visivo e cromatico. La linearità dei rivestimenti viene poi interrotta in determinati punti strategici con l’inserimento di grandi vetrate che permettono di mettere in mostra il processo produttivo della birra e di intraprendere un particolare dialogo tra il dentro e il fuori, tra i passanti e i fruitori, tra il ristorante e il giardino.

La stessa sobrietà dell’esterno si ritrova anche all’interno, dove volumi e materia sono ancora protagonisti, in un insieme arioso ed elegante. L’essenzialità degli elementi in acciaio si stempera con il calore del legno e acquisisce vivacità attraverso l’illuminazione integrata che crea particolari atmosfere a seconda degli ambienti.
Una volta entrati nel ristorante, attraversando il piccolo atrio incorporato dentro l’edificio, le diverse funzioni si intrecciano in maniera fluida e spontanea grazie alla suddivisione e compenetrazione degli spazi distribuiti sui due livelli e alla declinazione dei materiali e dei colori scelti che si susseguono in tutto l’ambiente, alternando finiture più grezze e scure a toni più caldi e delicati.
In netto contrasto con gli elementi antracite, ci sono le pareti bianche in cartongesso forato, mentre a fare da trait d’union è il pavimento grigio chiaro. A vivacizzare e scaldare l’ambiente sono invece il legno e i dettagli in giallo.