Lo studio di architettura 3LHD fa di una vecchia sala cinematografica a Zagabria la sua nuova casa. Un intervento che valorizza gli elementi architettonici dell’edificio rendendoli protagonisti della sua riconversione a spazio office
Sono davvero molti gli elementi della nouvelle vague progettuale che anima il tema della rifunzionalizzazione di edifici esistenti presenti nell’ultimo progetto di 3LDH, lo studio di architettura croato che nell’ex Cinema/Teatro Urania di Zagabria, uno straordinario esempio di architettura in calcestruzzo, ha trovato la sua nuova sede.

Spazi office contemporanei, un nuovo volume vetrato che si integra armoniosamente con le preesistenze, ma anche un’area polivalente aperta al pubblico destinata a ospitare mostre, eventi e iniziative culturali all’insegna della contaminazione e ibridazione funzionale.

Realizzato negli anni Venti, Urania è una delle tante sale che arricchivano il tessuto dei quartieri della capitale croata e un importante esempio della allora nascente tecnologia del calcestruzzo, qui espressa in maniera particolarmente riuscita da una volta scandita da una fitta sequenza di nervature longitudinali, che non a caso sono state conservate in quanto elemento di connotazione storica dell’edificio.

Al tempo stesso la sua distribuzione spaziale originale ben si prestava a una rifunzionalizzazione in grado di ospitare non solo le attività di 3LDH, ma anche una serie di nuovi ambienti progettati in un’ottica polivalente. A questo scopo, tre dei quattro volumi originali che componevano la struttura – la hall, gli spazi ufficio e la sala cinematografica principale – sono stati conservati, inserendo un nuovo padiglione vetrato in corrispondenza dell’ingresso.

La sala cinematografica, in particolare, sviluppata a doppia altezza su nove metri nella parte centrale e tre metri nelle gallerie laterali, ha rappresentato una complessa sfida progettuale, che ha avuto il suo baricentro nella riconversione di questo spazio privo di luce naturale in un ambiente office accogliente e funzionale.

A questo scopo l’intervento ha previsto la suddivisione del volume centrale in due livelli la cui illuminazione è affidata, al piano terra, alle gallerie laterali trasformate in atri aperti per permettere il passaggio della luce naturale, mentre al livello superiore quest’ultima filtra da una serie di nuovi lucernari collocati lungo l’intera lunghezza della sala.

Dato il buono stato di conservazione della struttura gli interventi di riqualificazione sono stati ridotti al minimo, privilegiando l’utilizzo di materiali – mattoni a vista, intonaco grezzo, pavimenti in cemento – coerenti con quelli originali. Legno di quercia per i pavimenti, abete rosso per le pareti e acciaio grezzo per rivestimenti e finiture connotano invece le aree di nuova realizzazione, creando un mood caldo e accogliente di ispirazione contemporanea.

Altro tema progettuale sviluppato nella riqualificazione è quello della riconversione e ibridazione di una parte dei suoi spazi a uso pubblico. L’intervento ha infatti previsto la realizzazione di una serie di aree destinate al coworking, alla socialità e a eventi e manifestazioni culturali, donando così alla città un nuovo polo culturale e di aggregazione perfettamente integrato nel tessuto urbano.