Progetti
Gusto Working Space

A San Francisco, l’ufficio dei desideri. In uno storico edificio industriale Gensler incorpora i consigli e le esigenze dei dipendenti per creare un working space olistico, innovativo e flessibile

Nella sua compattezza di storico edificio industriale, ha avuto tante vite e tante identità lo spazio che oggi è il quartier generale di Gusto, azienda californiana in vertiginosa crescita che realizza software per piccole imprese.  L’intervento di interior design concepito da Gensler per la start up, raccoglie e racconta la storia dell’edificio trasformandolo in uno spazio lavoro di ultima generazione. 

Siamo a San Francisco, nello storico molo di Pier 70, un gioiello di architettura industriale di fine Ottocento dove si sono costruiti sottomarini e navi, molto attivo tra le due guerre. Lavorando sul precedente intervento di restyling di Marcy Wong Donn Logan Architects, il team californiano di Gensler ha creato un ambiente allo stesso tempo informale ed elegante, distensivo e produttivo, dove il design risponde a quell’urgenza di integrazione ed equilibrio fra tempo per il lavoro e tempo per la vita che la generazione millennial oggi rivendica a gran voce.

La vecchia fabbrica è stata svuotata e mantenuta nella sua volumetria e fisionomia originale. Persino le alte gru a cavalletto, gli argani montacarichi e tutto il vecchio impianto a soffitto per la movimentazione delle macchine sono stati conservati. Le uniche aggiunte funzionali sono state lo stretto mezzanino che crea un ballatoio aperto verso l’open space sottostante e la passerella metallica che collega i due livelli.

In questa cornice, che fonde l’eredità industrial del passato con terse levigature, Gensler ha disseminato piccoli salotti, sale riunioni e desk in modalità flessibile, utilizzando divider e pareti mobili che permettono di cambiare ambienti e prospettiva, confinando o liberando lo spazio. La flessibilità come leit motiv, che trova un parallelo nell’insolita policy aziendale di lavorare senza scarpe, una caratteristica che ha segnato l’azienda sin dagli albori, come attitudine a un sistema di vita-lavoro più organico e olistico. E proprio per questo i pavimenti sono riscaldati: per mantenere i lavoratori (e i loro piedi!) caldi nelle fredde giornate della Bay Area.

Inoltre, all’insegna della partecipazione, Gensler ha voluto coinvolgere gli stessi dipendenti nella realizzazione del design, trasformandoli in protagonisti fondamentali del processo creativo. “Era importante che il passaggio da uno spazio disconnesso, come quello della vecchia fabbrica in disuso, a uno pianificato e sincronizzato fosse compreso e validato da tutti, per garantirne il successo e la funzionalità” spiega Kelly Dubisar, design director di Gensler. “Abbiamo utilizzato la realtà virtuale per capire e far capire come un’azienda tecnologica potesse adattarsi a un vecchio molo e cantiere navale. Ma non solo. Grazie alla tecnologia VR, siamo anche riusciti a ideare e gestire le modifiche suggerite dagli stessi dipendenti”.

In un momento storico in cui l’open space sembra non soddisfare più le esigenze del lavoro, Gensler sta dedicando grandi energie per testare e scoprire i nuovi desideri dei lavoratori. Nel caso di Gusto, lo studio ha così dato vita a un “giorno di apertura virtuale” che consentisse ai dipendenti di visitare lo spazio prima che fosse costruito, per recepire le loro esigenze e discutere insieme eventuali modifiche. Inoltre, a ognuno è stata data la possibilità di scegliere tra una varietà di spazi, sia aperti che chiusi, pubblici o privati, per individuare il layout più funzionale alla loro produttività. In sintesi, anche lo spazio ufficio, al pari di altre sfere esperienziali del nostro tempo, richiede una crescente personalizzazione per piacere, essere efficace e funzionare al meglio. Tutto questo, però, lasciando le scarpe all’ingresso.