Progetti
Gran Fierro

Biocarbone in bella vista, legno e cemento per un ristorante argentino nel centro di Praga. Un progetto di Formafatal nel quale il design è lo strumento di una nuova narrazione identitaria

Che la produzione di carbonella, combustibile utilizzato per la cottura alla brace, contribuisca alla deforestazione del pianeta non è certo un mistero. Non lo è nemmeno per i ristoranti argentini, per i quali la scommessa è oggi più che mai quella di ridurre l’impatto ambientale di un’attività incentrata proprio sul barbecue di carne.

Il titolare del Gran Fierro di Praga, Juan Cruz Pacin, non si è sottratto alla sfida e ha trovato una soluzione nell’autoproduzione di biocarbone ricavato da scarti alimentari.

Ma non si è fermato qui: costretto a trasferire il locale dalla sede originaria inaugurata nel 2015 a un nuovo indirizzo, via Myslíkova, vicino all’edificio funzionalista che ospita la Galleria Mánes, ha deciso di celebrare questo nuovo approccio improntato su una maggiore sostenibilità regalando a Gran Fierro un volto nuovo. 

Complice della metamorfosi lo studio di architettura Formafatal, già autore del precedente progetto d’interni, che ha proposto al cliente di esporre pezzi di quello stesso biocarbone autoprodotto in piccole nicchie di cemento disposte sopra ai tavoli – oltre che di impiegarli per sezioni di soffitto – per raccontare il cambiamento promosso dal ristorante: carne alla brace, sì, ma con un occhio alla natura. 

Il design diviene così strumento di una narrazione identitaria che in questo angolo di Sud America nel cuore della Repubblica Ceca ha indirizzato il rinnovo degli ambienti insieme con la scelta di riciclare materiali e arredi già disponibili nella vecchia sede fornendo loro nuove funzioni. 

Abbiamo usato delle travi HEB in acciaio come base per le panchine – hanno spiegato Dagmar Štěpánová e Iveta Tesařová di Formafatal -, delle sbarre di ferro come divisori o come mensole portabottiglie di un’intera parete dedicata ai vini, delle reti metalliche saldate come tralicci per piante e recinzioni da giardino”.

Il tutto in uno spazio di quasi 400 metri quadrati, con 163 posti a sedere, suddiviso in tre parti: un’area principale con cucina aperta integrata, una zona esterna o giardino d’inverno e un’ala posteriore con due sale VIP.

Nel complesso prevalgono i tratti distintivi di uno stile industriale fatto di toni scuri e di lampade a sospensione dalle forme essenziali e con fili a vista, ma stemperato da un’illuminazione soft, dalle piastrelle di ceramica azzurro tenue dietro al bancone del bar, dalle note calde dei tavoli in legno, da alcuni complementi in pelle.

O, anche, da dettagli “ironici” come il muro decorato con piccole sagome di mucche retroilluminate nelle ore serali.