E’ di Spagnulo&Partners il progetto del nuovo ristorante Giannino a Londra. Un concept colto e raffinato, ricco di citazioni e di significati sottesi
Il ristorante Giannino a Londra sancisce l’avvento di un’importante firma della ristorazione milanese nella grande capitale inglese. Una nuova apertura che rappresenta il secondo passo di un processo di revisione integrale – iniziato nel 2017 con il rifacimento Giannino Milano – del celebre ristorante che da 120 anni rappresenta un pezzo della storia meneghina.

Il progetto, interamente curato dallo studio Spagnulo&Partners, ha comportato una radicale revisione della distribuzione precedente, restituendo al locale, così come già fatto nel progetto di Milano, il peso e l’importanza della sua tradizione.

Ed è stato proprio l’intimo rapporto con la storia a suggerire un approccio progettuale che, partendo da alcune icone classiche della ristorazione di alta gamma, definisse un ambiente contemporaneo e intimamente legato alla città di cui, negli anni, è divenuto simbolo di ospitalità.

Una sorta di percorso stilistico tra luoghi ed epoche rilevanti che, in alcuni casi, ha dato vita a vere e proprie citazioni.

Così le classiche boiserie in noce daniela si attualizzano grazie all’uso pulito di cornici e rilievi geometrici in cui si intrecciano profili in ottone spazzolato. I tessuti alle pareti si rifanno a stilemi geometrici di inizio secolo, mescolandosi e attualizzandosi grazie alle partizioni dei pannelli/parete secondo le composizioni della tradizione neoplastica De Stijl.

Riferimenti artistici anche per le applique e i lampadari – tutti disegnati dallo studio – che raccontano attraverso l’ottone e il vetro la leggerezza eterea e l’articolazione in ritmi musicali dello spazio tipici delle sculture di Fausto Melotti.

Un progetto colto e raffinato, ricco di significati sottesi. Un vero e proprio “sottofondo di cultura e di storia” che restituisce valore al tema della provenienza, facendone elemento costitutivo per la definizione di un progetto senza tempo, radicato nella memoria e, al tempo stesso, perfetto interprete della contemporaneità.
