Studio Taoa progetta un hotel che dichiaratamente si ispira all’architettura organica di Frank Lloyd Wright. Uno spazio essenziale, perfettamente integrato nella natura
Si è ricercata un’armonia tra elementi naturali e artificiali, nel concepire il Fungzen Forest Healing Resort, hotel di lusso immerso in un’area boschiva vicina alla città cinese di Hangzhou.

L’architettura organica di Frank Lloyd Wright insegna e in questo caso la lezione è stata bene assimilata dagli architetti di Taoa, lo studio fondato nel 2011 da Tao Lei che ha firmato il progetto.

È quanto risulta sin dalla pianta dell’edificio destinato alle aree comuni, dal ristorante alla sala da tè alla zona lettura: a forma di farfalla, la struttura si sviluppa su due pendii seguendo le linee del terreno e in alcuni punti finisce per inglobare alcuni alberi, laddove il tetto – un pendio a gradoni che rimanda a certe colline terrazzate per l’agricoltura – è così disegnato per essere utilizzato come teatro per piccoli spettacoli, con una pedana incorporata a fungere da palco e la foresta a fare da sfondo.


Intervenire sulla natura integrandola nell’architettura, dicevamo: seguendo questo principio ogni modulo abitativo è stato rivestito con un guscio in alluminio resistente alle intemperie e dotato di un patio arredato da cui contemplare la bellezza del paesaggio, cosa che si può fare anche dall’interno, in ogni parte del resort, grazie alla presenza di ampie vetrate dal pavimento al soffitto.

Sia dentro sia fuori, però, è il materiale ligneo a dominare, scelta che contribuisce a creare un’atmosfera calda, simile a quella di rifugio di montagna. Un rifugio di design di alto livello, s’intende, dove la luce filtra anche da lucernari che regalano scorci suggestivi e dove non sono le consuete partizioni basate su pareti divisorie a differenziare gli spazi, bensì le variazioni di altezza e di prospettive, il che dona agli ambienti ritmo e dinamicità.

“La dimensione dello spazio è definita dal corpo umano, le pareti e i tetti degli edifici sono a portata di mano”, hanno spiegato gli architetti di Taoa. “Questo tipo di esperienza spaziale fa sentire alle persone che la natura è vicina, separata solo dallo spessore del muro”.