Progetti
Ergon House

Alla Ergon House ad Atene modernità e tradizione si incontrano in un mix funzionale tra ospitalità e delicatezze culinarie. Un progetto di Urban Soul Project che celebra la cultura greca e i suoi miti

Ai piedi dell’Acropoli, nel centro storico di Atene, la gastronomia incontra l’ospitalità a Ergon House, una particolarissima struttura ricettiva con un vero e proprio mercato coperto al piano terra, ristorante annesso e hotel ai piani superiori. Il tutto realizzato secondo la filosofia di Urban Soul Project, lo studio di Salonicco che ha firmato il progetto e che, da sempre, opera coniugando tradizione e modernità con una visione unitaria di design e architettura.

La connessione con il genius loci è particolarmente evidente nell’uso dei materiali e dei colori, prevalentemente il bianco, che richiama le costruzioni tipiche della Grecia. Il mercato, al piano terra, è quello di quartiere, con la piazza del villaggio dove ti aspetti di trovare la comunità intenta in conversazione, il tipico bar di provincia e un’atmosfera nazional-popolare che mette a proprio agio. Ergon House si profila come trend che vede l’hotel aperto alla città con una commistione di servizi dedicati all’ospite ma, soprattutto, alla cittadinanza locale.

Nella piazza, intorno a un ulivo, albero sacro e simbolo della città di Atene, si collocano gli shop gastronomici, il fornaio, il fruttivendolo, una zona con pescheria e macelleria in un atrio a doppia altezza arricchito dai murales di Ino, il visual street artist più importante della Grecia, con un bellissimo fuori scala di Atena arciera e altri bozzetti di figure nere che ricordano l’arte ceramica del periodo classico.

Sull’altro lato, a tutta altezza, una parete di verde verticale occhieggia al design biofilico mentre, nell’area destinata alla gastronomia, panche e tavoli in legno con sedie di differente tipologia accolgono l’avventore occasionale e il cliente dell’hotel, il viaggiatore moderno dal palato fino che approfitta della comodità della ristorazione a portata di mano.

Il richiamo al design tradizionale è sottolineato dall’uso del legno di quercia, albero ampiamente diffuso in tutta la nazione, ma anche con la pavimentazione in piastrelle in seminato, o “terrazzo”, tipica degli anni Trenta e Quaranta, qui utilizzata nella colorazione più scura e alternata a masselli in cemento posati a lisca di pesce.

Per accedere all’hotel bisogna attraversare la piazza coperta e salire di un piano per arrivare alla reception e all’area lounge. Le camere si affacciano sul ballatoio interno, secondo la tipica distribuzione intorno a un cavedio centrale, oppure in esterno sull’Acropoli, e sono strutturate secondo differenti tagli – small, medium, large e family – ma studiate con un’unica matrice, sui toni caldi del legno e del grigio dei tessuti artigianali.

A pavimento, oltre al legno di quercia, predomina il seminato, scelto in una colorazione più chiara rispetto al piano terra e utilizzato anche in verticale dietro alle testate dei letti, in piastrelle di grande formato a posa sfalsata. Il letto è posizionato sul fondo delle stanze in una zona rialzata, su una pedana in legno, ed è impreziosito da una lineare struttura a baldacchino.

Torna prepotente anche nelle stanze l’uso del vetro cemento, ampiamente utilizzato al pianto terra nelle zone a doppia altezza, e che riecheggia l’architettura residenziale di Atene anni Sessanta, oltre a mattoni di cemento che creano divisori dai motivi geometrici. Particolarmente ricercato è il disegno dei lavabi, ricavati da gradini in pietra intagliati e montati su una struttura in metallo brunito. La rubinetteria e gli accessori sono in ottone naturale, un dettaglio elegante giocato in contrasto con il brutalismo dei soffitti in cemento a vista.