Progetti
Effetto Eye-Catching

A Budapest, nel ristorante Buha|i|rest, il designer Roman Plyus ha progettato ambienti onirici e non convenzionali, con dettagli eye-catching. Complice il colore, che del progetto è la vera anima

Un progetto ad alta “instagrammabilità”, che offre vedute non convenzionali, dettagli eye-catching e un’atmosfera piacevolmente onirica. Si potrebbe riassumere cosi il “vibe” del ristorante Buhairest a Budapest ma non basterebbe. Il progetto, infatti, combina il trend del fatto ad hoc per Instagram con una profonda interpretazione personale di momenti storici del design e dell’arte contemporanea, scavando sentieri estetici più inediti e intensi.

Il designer è un giovane nome, Roman Plyus. È di Mosca e ha firmato progetti di interior carichi di personalità e cultura, dalle capitali europee a New York. Nel ristorante di Budapest, situato in un quartiere storico della capitale ungherese, Plyus ha integrato forme organiche con un rigore appena percettibile.

Entrando nel locale ci si trova in un mare placido di forme morbide, con applique a oblò che strizzano l’occhio ai tavoli oblunghi, ai soffitti arcuati e all’affascinante camino che assomiglia a un bulbo gigante e sembra uscire da un cartone animato della Disney – di quelli ovattati degli albori – tant’è il fascino che emana.

Il pavimento è formato da mattonelle rosso ruggine con motivi a cerchio che creano un decoro maxi polka-dot sulla superficie. C’è un’ironia di fondo in questi spazi ma anche una certa teatralità, complice il colore che, di questo progetto, è la vera anima.

Ai più trendy color albicocca e terracotta sono state abbinate calde nuance rosso ruggine e rosa gelsomino – frutto di una ricerca cromatica appassionata – che, rafforzandosi tra di loro, rendono l’atmosfera magnetica.

Il lavoro di Plyus ha preso le mosse dalla richiesta del committente di creare uno spazio dove il decoro contemporaneo convivesse con una serie di suoi pezzi vintage – tra cui le sedie di Pierre Jeanneret – che ora arredano il locale.

Anche per questo le forme del ristorante sono frutto di un rimbalzo continuo tra un design storico e forme più fresche e di fantasia dove, per esempio, le plafoniere e i mobili curvilinei sono ispirati ad Alexander Calder  e convivono con le forme imprevedibili del camino.

Lo spazio interno è diviso in due grandi hall: nella prima c’e’ una piccola caffetteria mentre la seconda, più intima, è dedicata alle cene di piccoli gruppi con prenotazione. Il coffee bar a sua volta è organizzato in aree distinte attraverso sedute che offrono livelli di comfort differenti, che invitano a un pit stop di ricarica durante la giornata oppure a una sosta più lunga.

Il locale espone anche una propria collezione di arte contemporanea di cui il vero pièce de résistance è la scultura Small Lie dell’artista Kaws, una figura ispirata a Pinocchio, rannicchiata in un angolo misterioso vicino all’entrata, e che subito crea l’occasione per far balzare il locale da una dimensione di esperienza fisica a una digitale.