Per aziende e non per singoli, lo spazio di lavoro condiviso progettato da Elastiko a Barcellona si inserisce in un ambizioso piano di trasformazione urbanistica che ha l’obiettivo di trasformare 200 ettari di terreni industriali in un distretto innovativo
Lo studio Elastiko firma per il tenant Cloudworks il nuovo coworking di Barcellona nel Poblenou, il quartiere conosciuto come la “Manchester catalana” per la sua formidabile concentrazione di edifici ex produttivi. La trasformazione dell’area iniziò nel 1992 in occasione dei Giochi Olimpici. Dove prima c’era la ferrovia si costruì il Villaggio Olimpico e il nuovo Porto e fu rigenerato il lungomare. Successivamente, all’inizio del XXI secolo, il comune ha lanciato il progetto 22@, un ambizioso piano di trasformazione urbanistica che ha l’obiettivo di trasformare 200 ettari di terreni industriali in un distretto innovativo, con la più alta concentrazione di attività legate alla ricerca e all’innovazione.

Cloudworks Poblenou rientra nelle attività legate a 22@, per la precisione occupa l’intero quarto piano della fabbrica rigenerata conosciuta con il nome di Pere IV.

L’edificio con fronti in mattoni rossi e grandi vetrate piombate si trova nella via principale dell’area, in una posizione molto ambita. Il coworking non è concepito per essere occupato da freelance in cerca di una scrivania, ma per essere affittato a compagnie di piccole e medie dimensioni. L’attuale assetto permette di ospitare fino a 250 persone.

Lo spazio pone il bar al centro. L’ariosa caffetteria, con un semplice bancone in legno, tavoli condivisi e sedute occasionali perfette per operare con device portatili, dichiara subito i tratti stilistici che caratterizzano il progetto: arredi semplici e soluzioni industrial, come gli impianti a vista che corrono sul soffitto e le colonne portanti in cemento armato a vista a ritmare gli ambienti.

A fianco, una zona relax per le ore di pausa, attrezzata con tavolo da ping-pong. Perché se un tempo erano le grandi compagnie digitali americane le uniche a prevedere aree ludiche di questo tipo, oggi sono sempre di più le imprese e i coworking che si dotano di giocose e colorate play room.

Oltre la caffetteria si apre l’open space con le postazioni singole, tutte gemelle, con identiche sedie e scrivanie, e un corridoio lungo sul quale si aprono le sale riunioni e gli uffici per i piccoli team o per chi cerca concentrazione. In luogo di pareti e tramezzi, Elastiko ha optato per una suddivisione permeabile ottenuta con l’uso di quinte in metallo traforato e vetro trasparente.

Il risultato sono dei box che si parlano, piccole scatole colorate – gialle, rosa shocking o blu petrolio – da prenotare e utilizzare con facilità. L’uso di colori audaci e vibranti ricorre in tutto il workspace: un modo per identificare e differenziare i singoli spazi funzionali, come la sala riunioni o la cabina telefonica, in netto contrasto con il bianco e il legno predominanti nel progetto.

Il grande corridoio centrale, oltre a garantire l’accesso agli uffici e alle sale riunioni, è stato progettato con l’intento di generare spazi intermedi per riunioni, presentazioni di progetti o per l’incontro e il relax, che conferiscono grande dinamismo all’intero spazio. Uno spazio di relazione fra persone e funzioni, all’insegna della condivisione e dello scambio reciproco.
