Yebin Design crea uno spazio commerciale nel quale convivono esperienza fisica e virtuale. Un disegno d’interni ardito e scenografico, dove il confine tra i due mondi diventa impalpabile
Nulla in apparenza è più legato alla fisicità e materialità di uno spazio retail. Ed è proprio questo che rende affascinante Conemoting Market, il concept store progettato a Shenzen da Yebin Design che sperimenta una formula liquida, lo spazio fisico online, grazie a un disegno d’interni ardito e scenografico dove il confine tra i due mondi diventa impalpabile.

Lo scenario urbano di Conemoting è un’anonima area residenziale costruita durante l’espansione della città negli anni ’90, in cui uno dei suoi edifici è stato scelto da Yebin Design come teatro di questa sperimentazione: un piano interrato, dove è collocato lo spazio commerciale vero e proprio destinato alla vendita di capi d’abbigliamento, e un piano terra che ospita uno psichedelico cafè/lounge bar concepito per stimolare l’immaginazione e il “buzz” nel mondo virtuale della Rete.

Tutto il linguaggio narrativo del Conemoting si rivolge a una generazione per cui spazio fisico e spazio online tendono a fondersi secondo una sintassi fatta di forme, colori e materiali volutamente eccessivi e dall’espressività potente, capace di raggiungere con efficacia il suo target anche in assenza di una relazione fisica con gli oggetti. Un linguaggio che assume forme molto differenti ma egualmente efficaci nei due livelli dello store.

Gli spazi del piano interrato, volutamente grezzi ed essenziali nella nudità delle pareti in cemento e negli impianti a vista, sono lo scenario neutro in cui spiccano nicchie bianche, parallelepipedi e sfere in cui i capi esposti sono solo uno dei protagonisti di un ambiente le cui geometrie essenziali sono interrotte solo episodicamente da elementi figurativi come le sedute a forma di mano e discreti tocchi cromatici come il rosso dei tappeti.

Al piano terra l’inversione di linguaggio è radicale. Luci fluo nelle tonalità del rosso e dell’arancio illuminano un ambiente quasi smaterializzato dalla estesa presenza di cortine in vetro, che dettano la distribuzione interna dello spazio mantenendone la continuità visiva.

Soffitti riflettenti e pavimenti traslucidi amplificano entrambi gli elementi, creando un effetto di galleggiamento all’interno di una bolla dall’atmosfera quasi metafisica, in cui il richiamo alla materialità del mondo reale è affidato a uno dei tanti tocchi sorprendenti del Conemoting, una scultura che raffigura una giraffa e connette fisicamente i due livelli dello store.

Uno spazio ibrido e iperbolico, in cui la rigidità delle funzioni sfuma in una dimensione immaginaria da vivere indifferentemente on e offline.
