Un progetto domestico che non fa nessuna concessione al decoro o al colore. L’esercizio di stile dello studio catalano Crü è un’ode al minimalismo
Una villetta spagnola dall’aspetto tradizionale e rassicurante cela interni che sembrano usciti dal futuro. Il progetto dello studio Crü dimostra come architettura e interior design possano avere due anime differenti: in questo caso un involucro in mattoni rossi circondato da un prato con piscina privata che contiene spazi candidi e puri, interamente giocati sull’abbinamento bianco ottico e nero assoluto per finiture e arredi.

Il cuore della casa è il piano terra, un ampio open space in cui sono ricavate le principali aree da vivere. Il grande spazio vuoto ha spinto gli architetti all’inserimento di un blocco funzionale centrale che ospita la cucina, attorno a cui sono disposti il pranzo, l’area conversazione e quella lettura, assieme a una serie di servizi aggiuntivi, come una piccola lavanderia e un bagno per gli ospiti.

Raccontano i progettisti: «Casa la Bea è nata posizionando delle scatole nello spazio e facendole “scorrere” fino a definirne posizione ideale, in una dicotomia pieno-vuoto che si riflette nella scelta di giocare sugli opposti, fino a sfruttare la coppia più elementare di antitesi: il bianco e il nero. L’intero appartamento è diventato una tela su cui abbiamo segnato tagli, passaggi, viste con dettagli total black».

La zona conviviale del pian terreno lascia spazio a una sala proiezioni dark nel seminterrato mentre, percorrendo una scala, si scoprono gli ambienti privati del livello più alto.

Pavimenti e muri nivei sono “ravvivati” da nicchie scure che creano movimento. Nel bagno en suite della camera padronale l’effetto si fa più evidente perché a una zona toletta-lavabo nera fa da contrappunto una luminosa doccia e un ampio passaggio con armadiature a parete che quasi scompaiono confondendosi con i muri gessati alla perfezione.


