Studio Svetti Architecture definisce il concept degli store Braccialini nel mondo. Spazi che assomigliano a un enorme schizzo 3D in bianco e nero, che prendono vita e diventano contenitori onirici
“Dentro una borsa 60 anni di storia”: da qui inizia la rinascita della storica griffe toscana Braccialini, e precisamente nel 2017, con l’acquisizione da parte dell’importante gruppo orafo aretino Graziella, il quale, dopo un breve periodo di riassetto economico-finanziario dell’azienda, ha iniziato a metà del 2018 a studiare una strategia di rilancio del brand, che comprendeva anche lo studio del concept d’immagine dei punti vendita sia esistenti che di nuova apertura, affidandone a Studio Svetti Architecture lo sviluppo.

Il concept nasce e prende spunto dall’idea del “Diario di Braccialini”, un blocco di fogli bianchi da riempire di idee, di “sketch” o schizzi, ovvero il disegno preparatorio, fatto di capacità e di velocità di pensiero nella molteplicità delle sue manifestazioni, in vista della stesura finale dell’opera, che in questo caso è la shopping experience.

Proprio per questo originariamente lo spazio era stato pensato come un grande quaderno a quadretti bianchi e neri, in grado di accogliere ogni prodotto come se fosse un disegno, il gesto di un bambino o di uno studente, colorato e irriverente come soltanto i prodotti di Braccialini sanno essere.

Per la nuova proprietà però la “rete” creata dal motivo a quadretti, pur celebrando il prodotto, lo costringeva dentro a uno stereotipo di “precisione del segno” al contrario di quanto sarebbe stato possibile ottenere con un foglio completamente bianco.

Da qui l’evoluzione del concept dei nuovi store Braccialini nel mondo: lo spazio letto come un enorme schizzo 3D in bianco e nero, delineato da bordi neri, che simula il gesto dell’artista e che in qualche modo si “anima”, prendendo vita e diventando un contenitore onirico di sogni, dove i sogni sono appunto i prodotti della casa di moda nata nel 1954 dalla creatività di Roberto e Carla Braccialini.

Dall’idea si è rapidamente passati alla realizzazione del primo flagship store a Roma in via Frattina, un ambiente dove ben risalta il gioco di contrasti tra il bianco di fondo e il nero dei contorni, tra linee morbide e geometrie rigorose. A caratterizzare e rafforzare il concetto del nuovo punto vendita, gli elementi d’arredo custom, disegnati dallo studio, che richiamano proprio il mondo della cancelleria.

Così, osservando lo store si possono scorgere matite appoggiate in verticale a sostenere le borse della nuova stagione, così come delle puntine che fluttuano libere nello spazio vetrato o dei “macro” fermagli che sorreggono le linee di t-shirt e gli accessori, il tappo di una penna Bic che si trasforma in espositore per la linea di borse iconiche e, per finire, la panca imbottita, che altro non è che una gigantesca gomma da cancellare, o la cassa che prende forma da un temperamatite. In sintesi. all’interno del punto vendita la “cancelleria” acquista una nuova funzione, quella di elemento espositivo in grado di enfatizzare il carattere già forte dei prodotti.

Un esercizio di stile, dal punto di vista formale, che però vuol riportare il prodotto al centro del punto vendita, giocando con irriverenza e ironia con gli elementi di arredo, sulla falsa riga di quanto storicamente ha sempre fatto il brand fiorentino con le sue borse iconiche. L’effetto finale è quindi un enorme disegno a filo di ferro, dove ogni singolo prodotto viene messo in luce e celebrato.