Crossover
Winter is coming…

Mancano poco più di cinque anni, ma la lunga rincorsa ai Giochi Olimpici di Milano – Cortina è già cominciata. E anche Contract Network scende in campo con “Winter Games Milano – Cortina 2026. Hospitality & Development”, un ciclo di incontri dedicato all’ospitalità che verrà. Non solo in ottica olimpica

È una lunga storia d’amore, quella che lega il nostro paese e i Giochi Olimpici. Una storia che dopo Cortina d’Ampezzo nel 1956, Roma nel 1960 e Torino nel 2006, si è rinnovata con l’assegnazione all’accoppiata Milano – Cortina dei XXV Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026. Oltre all’onore e all’emozione di ospitare un evento di portata mondiale che metterà l’Italia al centro della scena internazionale, i Giochi rappresentano una straordinaria occasione di ripartenza, un’opportunità di rinnovamento e di sviluppo sia per la realizzazione e riqualificazione di strutture e infrastrutture, sia per l’incremento dell’offerta turistica e ricettiva nel nostro Paese.

Ma quali sono i nuovi modi di progettare e pensare gli spazi dell’hotellerie in previsione delle Olimpiadi 2026? E quali investimenti l’evento attiverà nei prossimi anni? Per rispondere a queste domande noi di Contract Network – editori dei magazine contract e design Guest, Contract Book e Around Water – abbiamo promosso una serie di incontri tra progettisti, trend setter e developer dal titolo “Winter Games Milano – Cortina 2026. Hospitality & Development”.

Marisa Corso, responsabile della divisione eventi di Contract Network

Un progetto ideato e organizzato da Marisa Corso, responsabile della divisione eventi della casa editrice e con il patrocinio dell’associazione internazionale NEWH – The Hospitality Industry Network. Con lei abbiamo parlato del percorso che ha portato all’ideazione di questa iniziativa, dei suoi obiettivi e delle prospettive e occasioni di trasformazione che i Giochi proporranno al settore turistico e ricettivo.

Mancano poco meno di cinque anni all’appuntamento con i Giochi ma il fermento intorno all’evento è già vivace, come è nata questa iniziativa?

Fondamentalmente dalla convinzione che una manifestazione di questa portata rappresenta per il nostro Paese non solo un’opportunità di business, ma anche, e per certi versi soprattutto, l’occasione per ripensare i nostri modelli di accoglienza, migliorarne l’attrattiva e la fruibilità, allinearne lo sviluppo ai temi della sostenibilità e dell’innovazione sia sul versante progettuale che sotto il profilo gestionale. In un’ottica non limitata al momento dell’evento, ma che anzi estende lo sguardo anche al dopo manifestazione e alle potenziali ricadute che questa avrà non solo sui territori direttamente interessati dai Giochi ma anche sull’intero paese.

Come sono strutturati gli incontri?

Si tratta di una serie di dibattiti sul tema dell’architettura e del design d’interni in ambito hospitality che a ogni tappa mettono a confronto un architetto milanese e uno specializzato nella progettazione di strutture ricettive in ambito alpino e montano – caratterizzate soprattutto nell’area che ospiterà i Giochi da un’impronta fortemente locale – insieme a uno “special guest” rappresentativo del tema al centro di ogni incontro. I relatori presenteranno la loro visione, in base al territorio d’intervento, su alcuni aspetti fondamentali del progetto, tra i quali la sostenibilità e il benessere, la scelta dei materiali, il progetto illuminotecnico, senza trascurare le ultime tendenze e le nuove forme di accoglienza, oltre alle relazioni e alle sinergie tra offerta turistica e grandi eventi.

C’è un filo conduttore particolare che lega gli eventi in programma?

Più d’uno, in realtà. L’obiettivo, infatti, è proporre letture e visioni che hanno certamente il loro punto di partenza nei Giochi, ma si inseriscono in una prospettiva temporale e concettuale più ampia. Il tema della sostenibilità, ad esempio, verrà affrontato non solo in un’ottica legata agli eventi olimpici, momento in cui si esplicherà soprattutto attraverso il recupero e la riqualificazione delle strutture esistenti, ma anche al “dopo”, quando attraverso l’adozione di opportune pratiche progettuali quanto realizzato per i Giochi potrà essere riconvertito ad altri utilizzi e diventare lascito e patrimonio permanente del Paese. Penso, ad esempio, al progetto del Villaggio Olimpico a Milano, che a Giochi terminati ospiterà altre funzioni già oggi definite.

Un laboratorio di idee, quindi, che spinge lo sguardo oltre il momento dell’evento…

Senza dubbio. Cito due esempi significativi in questo senso. Da un lato, il calendario degli incontri si focalizzerà su una serie di nuove dinamiche che da tempo stanno stimolando una forte trasformazione dell’hospitality, dei suoi modelli di sviluppo e delle sue formule. Alcune accelerate dagli eventi dell’ultimo anno, altre invece già protagoniste di nuove riflessioni e proposte. Penso alle forme di ospitalità ibride, e a un wellness che sta entrando in una dimensione più evoluta. Un altro tema che attraverserà trasversalmente gli incontri sarà la necessità di accompagnare il forte impulso che il turismo riceverà dai Giochi con un parallelo sviluppo dei territori dal punto di vista infrastrutturale, che a mio avviso è una condizione imprescindibile se vogliamo che le ricadute di questo evento sul nostro sistema Paese siano in grado di esplicarsi anche sul lungo periodo. I segnali già ci sono, ad esempio i nuovi prodotti finanziari Winter olimpic mini bond che Federalberghi sta studiando per sostenere gli investimenti nel rinnovamento delle strutture alberghiere.

Qual è stata finora la risposta all’iniziativa?

Eccellente, sia da parte di professionisti e aziende che delle istituzioni. Gli incontri, che si svolgeranno presso prestigiosi showroom di design e in diretta streaming, vedono già nelle prime tappe la partecipazione di studi di progettazione di primissimo piano e rappresentanti delle municipalità di Milano e Cortina d’Ampezzo.

In attesa del programma e calendario definitivo, puoi già anticiparci qualche nome?

Tra le aziende partner ricordo Resstende, BT Group, Cosentino, IGV Group, Tabu, Atlas Concorde e Flos. Gli studi, invece, sono davvero molti, tra gli altri segnalo Studio Marco Piva, Studio Noa*, AMDLcircle, Ambra Piccin, Peter Pichler, Alberto Apostoli, CaberlonCaroppi, Studio GrisDainese, Giulio Cappellini, Studio Gellner, Carlo Ratti Associati, Maurizio Lai e Studio Voltaire. Mentre tra gli special guest ci saranno Aldo Colonetti, Andreas Kipar, Piero Castiglioni, Alida Forte Catella e altri ancora… Insomma, la lunga rincorsa ai Giochi è cominciata, e siamo convinti che iniziative come la nostra potranno offrire un importante contributo, culturale e di networking, per coglierne tutte le opportunità.