Ispirato ai semplici banchi di Ballarò, Bahlara di FARAM è un bench dall’estetica spontanea e funzionale, che propone come elementi chiave il disordine, la discontinuità e la riconfigurabilità che ogni giorno prendono vita nei mercati di strada
Una collezione d’arredo che può espandersi, contrarsi, riconfigurarsi, cambiare abito, articolarsi e adattarsi a nuove esigenze funzionali, estetiche, organizzative. Con Bahlara, disegnato da Egidio Panzera, Faram introduce un nuovo codice semantico nel mondo dell’ufficio, ovvero la discontinuità come cardine progettuale che consente di sviluppare al massimo la configurazione di spazi e arredi. Un sistema che si ispira al palermitano mercato di Ballarò – il cui originale nome arabo è appunto Bahlara – e che conduce il progettista verso una riappropriazione completa dell’ideazione degli spazi, superando la pura distribuzione degli arredi. Un vero e proprio labirinto di configurazioni possibili, per interpretare ogni possibile funzione utilizzando una gamma straordinariamente ampia di elementi – scrivanie, divani, schermi fonoassorbenti, tavoli – e finiture.
Qualche esempio: i piani di lavoro, slittando, permettono di posizionare e rimuovere rapidamente i cavi di alimentazione, creando una superficie discontinua, mentre ai lati di ogni top è presente un vuoto, che può essere attrezzato inserendo pannelli fonoassorbenti calamitati, quindi facilmente rimovibili e ricollocabili. All’occorrenza è anche possibile creare una postazione extra inserendo in testa ai bench un piano di lavoro aggiuntivo, fissandolo con semplicità alla struttura già esistente.
L’estetica della discontinuità che caratterizza Bahlara favorisce la creazione di spazi di lavoro fluidi e facilmente adattabili a seconda delle esigenze. La sovrapposizione delle telefonate può essere gestita anche negli open space, grazie alla cupola telefonica piroettante in tessuto fonoassorbente, che può essere orientata in ogni direzione. Anche l’altezza del piano di lavoro può essere modificata in maniera rapida per lavorare seduti o in piedi, in base a necessità che mutano nel corso della giornata, o diventando un agile meeting point per confrontarsi al volo con il proprio team. Infine, ogni modulo può essere integrato con elementi contenitori, agganciabili e sospesi, come mobili, mensole, cassetti e locker.
Balhara introduce un nuovo archetipo per creare workplace contemporanei. Spazi nomadi, eclettici e imprevedibili che favoriscono lo scambio e le relazioni