La Spa disegnata da Johan Sundberg Arkitektur in Svezia attinge alla tradizione per dare vita a uno spazio discreto che mette l’individuo al centro

Una storia che viene da lontano quella della tenuta Åkersbergs Stiftsgård a Höör, una cittadina di settemila abitanti a sud della Svezia. Dal 1687, quando vengono gettate le fondamenta di quella che poi nel 1760 diventerà la villa con il podere annesso, costruita in posizione strategica con vista lago.

Nei primi anni del Novecento la fattoria passa nelle mani della diocesi di Lund, che nel 1993 la trasforma in un centro congressi dopo aver intrapreso lavori di ristrutturazione e la costruzione di un hotel. È in questo contesto che Johan Sundberg Arkitektur, in collaborazione con Blasberg Andreasson, è chiamato a realizzare una Spa in un edificio annesso alla struttura ricettiva.
La costruzione, che occupa l’estremità occidentale della corte interna, poggia su una base in cemento e fonda la composizione dei fronti principali sull’alternanza tra i vuoti e i pieni di vetrate e pilastri a tutt’altezza, un richiamo alle forme della cappella e dell’edificio principale e allo stesso tempo la volontà di mantenere una continuità con l’esterno. Nei fronti laterali, più introversi, si aggiunge una nota di calore grazie alla presenza del legno di rivestimento. Andrum (spazio per respirare, in svedese) è un cubo di 875 metri quadri su due livelli.

Un’ampia hall vetrata accoglie il visitatore; le piscine di acqua termale si trovano al piano inferiore (una anche outdoor), parzialmente scavato nella terra, e gode di una notevole altezza che permette di sfruttare al massimo la luce naturale e la vista sulla natura circostante.
Il resto della superficie è occupato da una serie di stanze comunicanti – sauna, cascata e bagno turco – oltre alle sale per i trattamenti e le aree di riposo, dove dominano semplicità e rigore nordici, per lasciare il protagonismo alla luce e alla vista sugli esterni, ma anche alle impressioni sensoriali dell’utente. Cemento a vista, pietra naturale, vetro e doghe in legno formano un insieme morbido e discreto, che si ispira alla tradizione balnearia di tutto il mondo e soprattutto ai rituali nordici, per offrire un’esperienza coinvolgente dove l’individuo è protagonista.
