Il giardino delle delizie è il nuovo design trend, in permanente consonanza con la natura
Durante la quarantena ci siamo accorti che un giardino è la base della nostra libertà. Una nuova consapevolezza che ci spingerà a ricercare un design sensuale, accogliente e materico. In permanente consonanza con la natura

Nella fase di maturità pandemica che ormai stiamo vivendo, si tratta di entrare in consonanza con il Better Normal, una idea di normalità migliore che assume una valenza il più possibile concreta: valorizzando la creatività tipica dei giardini all’italiana. Ai giardini dobbiamo essere grati, perché la sola loro idea ci ha salvato. La quotidianità in casa dopo molti mesi di clausura è diventata insostenibile: tutti a caccia di un giardino, un terrazzo, un balcone da frequentare. Ci siamo accorti che un giardino è la base della nostra libertà, della nostra presenza nel mondo. Questa è la nuova consapevolezza prodotta dalla quarantena: la possibilità di affrancarsi dalla condizione di “casalinghitudine”, elaborando nuovi scenari estetici ed esperienziali.
Oggi stiamo uscendo faticosamente da mesi in cui abbiamo visto slabbrato il tessuto stesso della nostra quotidianità e lo facciamo con preoccupazioni crescenti che non riguardano solo la salute, ma anche i ritmi e la promiscuità dei luoghi, degli spazi di vita, di lavoro, di svago. La casa ha costituito un antidoto perfetto a queste paure, sacrificando la sensorialità dell’incontro con l’altro: abbiamo vissuto non solo la casa connessa, estroflessa, proiettata digitalmente nel mondo esterno, ma anche e soprattutto (da un punto di vista psicologico) la casa-capanna, la casa-nido, protettiva e accogliente come il cocooning dei primi anni Ottanta, quando ci si difendeva dalle paure degli anni di piombo, segnando il ritorno al privato.
Non è quindi difficile immaginare la controspinta che caratterizzerà i prossimi mesi: nuovi slanci verso gli spazi esterni, anche e soprattutto dal punto di vista estetico. Partendo dal desiderio intenso e crescente per ciò che più ci è mancato nei giorni di maggior disagio: la delizia di abitare luoghi diversi. Abbiamo desiderato la vicinanza dei parenti, i sorrisi e gli abbracci (non solo digitali) degli amici, la fisicità complice di colleghi e conoscenti. Ci siamo rifugiati nei riti quotidiani, tanto semplici quanto essenziali: la cura di sé e del proprio spazio di vita. Ma adesso desideriamo il felice incontro con l’altro, alimentando la dimensione delle delizie quotidiane: in viaggio, in ufficio, in città, disponibili ad affrontarne i rischi.
Come se ripartissimo dalla visione di Hieronymus Bosch nel suo Giardino delle Delizie, ripreso in questi giorni da Luigi Serafini, artista visionario e prodigioso, nel suo ultimo lavoro Divina Commedia Remix, olio ancora fresco su tela formato 180 per 100, che ci conduce in modo giocoso nel paradiso e nell’inferno del nostro presente. I settecento anni dalla morte di Dante rinforzano il messaggio.
Dovremo alimentare l’effetto “alone” del Covid-19 che come un’astronave aliena è atterrato nella nostra vita radicalizzando ogni cosa, ogni occasione, esaltando oggi i piaceri e le delizie dei giardini. Per essere presenti a se stessi, in un momento in cui ci siamo scoperti così fragili e vulnerabili.
Nel prossimo futuro vivremo gli spazi di vita con più impegno, passione e consapevolezza, come se fossero gli spazi della casa che ci ha salvato. Ciascuno ha trovato la propria misura, la propria ritualità, la propria consolazione, affrontando paura e vulnerabilità. I single (ma anche le famiglie) hanno spesso valorizzato i sogni nel cassetto, scrivendo, leggendo, dipingendo, suonando o seguendo corsi di yoga e di cucina: il tatto delle mani in pasta, l’udito rigenerato da città silenziose, il gusto di ricette antiche riscoperte in quarantena. Il principio ordinatore è stato uno solo: guadagnare spazio vitale, disfarsi dell’inutile, creare respiro attorno a noi e agli oggetti domestici. Oggi che lo spazio domestico è riconquistato, comincia la traversata del mondo outdoor.
Non è difficile allora prevedere uno sviluppo futuro in questo senso: un design e un’architettura sensuali, accoglienti, colorati, ancora più attenti alla componente materica, in permanente consonanza con una natura che si è ribellata all’arroganza dei progetti artificiosi che l’umanità ha tentato di imporle.
Adesso che siamo pronti e desiderosi di affrontare il mondo fuori che ci aspetta, ricercheremo l’emozione dei cinque sensi aldilà delle mascherine, e la permanente sorpresa di uno speciale Giardino delle Delizie, tutto per noi.