Progetti
Aka Patagonia

Nella Patagonia cilena Pablo Larroulet ha realizzato un piccolo boutique hotel immerso nella natura selvaggia, che rende omaggio al paesaggio

Puerto Natales, Patagonia del Sud. La cittadina costiera cilena situata a 250 km al nord di Punta Arenas, è la porta d’entrata per le spedizioni al Parco Nazionale Torres del Paine e questo l’ha resa un destinazione turistica frequentatissima soprattutto in alcuni periodi dell’anno.

È qui che l’architetto cileno Pablo Larroulet ha ricevuto l’incarico di progettare e costruire una struttura ricettiva di dimensioni ridotte, in un terreno a metà strada tra la cittadina e l’aeroporto, in leggera pendenza con vista sul fiordo.

La premessa per il progetto è senza dubbio l’ambiente, una geografia dove il paesaggio è il protagonista indiscusso, con l’orizzonte disegnato dai forti contrasti generati dalle cime delle catene montuose, i ghiacciai, i vulcani, le valli pianeggianti, le spaccature nel terreno, e un mare insidioso.

Contrasto tra forme, materiali e colori, che però è anche unione, connessione tra gli elementi naturali che colpisce il visitatore e che in qualche modo il progettista ha voluto plasmare nell’architettura dell’hotel Aka Patagonia, che emerge dalla terra per convertirsi essa stessa in natura, con i volumi e le forme che entrano a far parte del paesaggio.

Quello di Larroulet è dichiaratamente un omaggio al paesaggio patagonico. Si tratta di sei moduli contenenti sei camere con servizi, alle cui spalle sorge un padiglione più grande con cucina, zona pranzo e relax comuni.

I sei moduli prefabbricati sono stati realizzati in un cantiere navale, per poi essere trasportati e assemblati in situ secondo un’orientamento ottimale che combina vista e massima esposizione alla luce naturale. Le “scatole” sono posizionate in modo strategico, vicine ma separate, in modo che gli ospiti possano sperimentare “il flusso continuo della natura”, come spiega lo stesso progettista, tanto all’interno come all’esterno.

La politica di Larroulet è quella di interferire il meno possibile con l’ambiente, per questo i moduli poggiano su pali piantati nel terreno e sono quindi sollevati rispetto al piano di calpestio. Una passerella in legno è il percorso obbligato che mette in relazione i bungalow con il terreno su cui poggiano.

Protagonista è il legno di lenga, una quercia nativa della Terra del Fuoco, che avvolge tutti i volumi, copertura compresa. Fatta eccezione per il lato vetrato sul retro che si apre alla vista, e alla finestra dei bagni, i padiglioni sono ciechi e interamente rivestiti da listelli verticali di legno, che proteggono la struttura dalle condizioni climatiche estreme. L

’obiettivo del progettista di creare un’architettura che si adatti all’ambiente passa attraverso il fattore tempo: l’invecchiamento del legno di rivestimento è la chiave per raggiungere la fusione tra paesaggio e costruito.