Progetti
Maison du Caviar

Oitoemponto, studio di design e architettura con sede a Porto, ripensa l’interior della Maison du Caviar, storico ristorante parigino. Un concept che rievoca lo spirito del transatlantico Normandie e la raffinata eleganza di un viaggio sull’Orient Express

Per Artur Miranda è swing, mentre per Jacques Bec è una questione di atmosfera, così il duo al comando di Oitoemponto, studio di interior design e architettura con sede a Porto, nel ripensare la struttura e l’arredamento della Maison du Caviar, storico ristorante parigino, ha mixato lo spirito del transatlantico Normandie, l’eleganza dell’Orient Express e il glamour pimpante degli Anni 50.

Lo spazio si sviluppa in tre ambienti: all’ingresso muri in travertino e boiserie d’iroko verniciato accompagnano la curva del bancone Anni 50 in melamina nera, che è l’unico elemento che i due di Oitoemponto hanno voluto conservare dell’arredamento originale. Sul bancone spiccano le lampade abat-jour rosse come gli alti sgabelli in velluto. Sopra il bar uno storione in vetro levigato fa da pendant alle sculture-storione che decorano i tavolini e il soffitto è lavorato a ondate di stucco sul quale le lampade dorate risaltano come stelle. Le panche lungo la parete sono in velluto avorio madreperlato.

La seconda sala è tutta in toni di luce: le panche in velluto verde muschio, le sedie in bronzo dorato con decorazione stile Art Déco in metallo sullo schienale, le applique californiane di plexiglass cristallo, gli specchi, il soffitto in oro e le cornici dorate, il grande mobile per rinfrescare lo champagne al centro con il suo grande bordo d’ottone e le grandi finestre che danno sull’esterno. La moquette è disegnata a ‘mosaico di marmi’.

La terza e ultima sala fa infine pensare a un acquario: un po’ astratto nei toni bronzei e dorati della tappezzeria jap style dipinta a mano da de Gournay sulla quale spiccano le forme stilizzate di alghe e coralli, più evidente nelle plafoniere a riccio e decisamente al suo massimo nelle applique corallo di Hervé van der Straeten. Le panche sono in tweed beige in lana e filo di rame. Sul fondo uno specchio con intarsi di legno e ottone a firma Oitoemponto sovrasta una console alla Ruhlmann.