Letteralmente a picco sull’isola più celebre del mondo, il nuovo ristorante disegnato da Rockwell Group aggiunge alla vista straordinaria la possibilità di farsi coccolare in un ambiente dal “lusso semplice”
È necessario non soffrire di vertigini per gustarsi un light lunch o una cena al Peak, il ristorante panoramico più alto di New York City. Aperto pochi mesi fa al piano 101 del grattacielo 30 Hudson Yards – il terzo edificio più alto di Manhattan, dopo il One World Trade Center e il 432 Park Avenue -, il locale si trova allo stesso livello della celebre piattaforma panoramica Edge, la terrazza a sbalzo di ben ottanta metri con pavimento trasparente da cui si domina l’intera città.

Firmato dallo studio internazionale Rockwell Group, Peak è pensato per ammirare il panorama mentre si è seduti a tavola. Il suo “lusso semplice” non prevarica i dettagli architettonici della torre, ma dialoga con le strutture portanti e si “inchina” alla bellezza del colpo d’occhio dalle vetrate terra-cielo.

I materiali scelti – rovere per le boiserie e i rivestimenti del soffitto, marmo lucido per i pavimenti oltre a dettagli metallici lucidissimi color champagne – definiscono uno spazio classico e senza tempo, con un’allure tipicamente americana.

Il locale si raggiunge per mezzo di un ascensore dedicato e lo sbarco avviene in uno spazio che congiunge il ristorante, l’area eventi e l’observation deck.

Le due ali che compongono la sala da pranzo principale sono risolte con piccoli tavolini dal piano in marmo, poltroncine e imbottiti in pelle scamosciata e tessuto grigio. Un tendaggio a scomparsa limita, all’occorrenza, l’abbagliamento mentre un’installazione luminosa di Lasvit dona ulteriore eleganza all’insieme.

La sala per ricevimenti privati scommette su un servizio speciale per i commensali, con la sua doppia cantinetta a muro per vini pregiati e una stazione di decantazione per i sommelier. La zona bar, isolata, è trattata come una lounge a sé stante, con una palette di colori che vira più decisamente verso i toni del blu oltremare.

Impagabile il panorama che si gode dallo spazio eventi, strategicamente angolare, con vista a 180° sulla Grande Mela. Il soffitto a volte, rivestito in tessuto fonoassorbente, riprende il ritmo delle finestre e uniforma l’open space, perfetto per ricevimenti privati.