Progetti
Studio Pearson Lloyd

Tra recupero del passato e accorgimenti green, lo studio Pearson Lloyd ha progettato i suoi nuovi uffici in collaborazione con Casson Castle Architects. Uno dei primi spazi del lavoro pensato in ottica post covid

Londra è una città dal passato industriale, una metropoli in cui per lungo tempo i luoghi dell’abitare sono stati costruiti accanto a quelli della produzione, generando brani urbani inizialmente sconnessi ma che, oggi, risultano di rara bellezza e di grande interesse.

Grazie alla massiccia riconversione di ex fabbriche e alla diffusa gentrificazione di quartieri un tempo operai, la capitale è diventata una città policentrica. Tra le aree più interessanti sotto questo aspetto Hackney, nella zona nord est.

È qui, in un capannone di epoca vittoriana, ampliato in anni più recenti, che i designer Pearson Lloyd hanno stabilito i propri uffici. Realizzati in stretta collaborazione con Casson Castle Architects, gli spazi comprendono gli uffici, i laboratori di prototipazione e gli archivi.

Negli ultimi venti anni lo studio si è concentrato sul lavoro secondo il motto “making design work”, affinché ogni architettura fosse al contempo funzionale, esteticamente gradevole e garantisse un ambiente efficiente e produttivo. Grazie alla nuova sede, finalmente il team ha potuto creare per se stesso un progetto olistico, che tiene conto delle preesistenze esaltandone la storia ma guarda al futuro con accorgimenti green.

“L’operazione di restauro ci ha permesso di applicare la nostra filosofia progettuale su grande scala e fin nei dettagli – ha dichiarato Luke Pearson, co-fondatore di Pearson Lloyd – Il risultato è una sede polifunzionale che ci ha permesso di raccogliere tutte le funzioni sotto lo stesso tetto, consentendoci anche di avere spazi flessibili per sperimentare nuove soluzioni da proporre anche ai nostri committenti”.

L’edificio riconvertito si compone di due corpi, uno risalente al XIX secolo e uno costruito circa trent’anni fa. All’inizio dei lavori, nel 2017, gli interni erano un completo caos nato dalle stratificazioni e dalle alterazioni apportate nel tempo. Il modus operandi più semplice sarebbe stato abbattere le pre-esistenze e ripartire da zero, ma Casson Castle Architects ha optato per un minuzioso recupero.

Da un lato, questa operazione ha permesso di preservare la storicità del luogo, dall’altro ha minimizzato l’impatto ambientale dei lavori. L’approccio green ha positivamente influenzato ogni fase del progetto.

Ad esempio, sono state minimizzate le demolizioni e tutto il materiale proveniente dalla risuddivisione degli spazi interni è stato in qualche modo riutilizzato. Così, nessun mattone è andato sprecato e perfino le travi di sostegno sono state ricollocate ove necessario.

Per migliorare il comfort sono stati istallati soffitti fonoassorbenti, sono state montate delle coperture mobili sulle aperture esposte maggiormente alla luce del sole, è stato creato un impianto di condizionamento ma il suo uso è limitato grazie alla presenza di muri molto spessi in grado di isolare bene gli interni, sul tetto sono stati posizionati dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita.

All’headquarter Pearson Lloyd si accede da uno spazio che congiunge le due ali, quella più antica e la più recente. L’ingresso è reso vibrante dalla presenza di una scenografica scala in metallo rosso, che conduce al primo piano con le aree meeting e una terrazza. Il sapore industriale è il fil rouge che congiunge ogni ambiente, sebbene in base alla destinazione d’uso cambino molto gli arredi e i materiali scelti per le finiture.

Con grande lungimiranza, la circolazione interna e la scansione spaziale è stata concepita in maniera flessibile. In questo modo l’edificio potrà, in futuro, essere occupato da una nuova impresa senza bisogno di una massiccia ristrutturazione. Grazie al sistema di pareti mobili interne, lo spazio si presta anche a essere diviso tra due “inquilini”.

Attengono sempre al tema di fare un progetto che sia funzionale a lungo gli accorgimenti impiegati per favorire il lavoro agile in ottica di distanziamento sociale durante (e dopo) la pandemia da Covid-19. I dipendenti sono ora 15, ma gli uffici sono predisposti per accogliere fino a 30 persone.

Le scrivanie, disegnate dagli stessi Pearson Lloyd, permettono di collaborare a “distanza di sicurezza” e sono pensate per facilitare i meeting digitali e le video call, assecondando un bisogno attuale ma destinato a diventare una costante per gli anni a venire.