Un luogo di lavoro non tradizionale, all’interno del XiXi National Wetland Park. Un’area che riunisce imprese tech e startup, nella quale WJ Design ha progettato uno spazio multifunzione che dialoga con il paesaggio
Un edificio bianco simile a una scultura, caratterizzato da una particolare forma che richiama la lettera Y, immerso in un incantevole scenario naturale.

Lo studio WG Design è partito da questi elementi per il progetto dell’Y20 Space, commissionato dalla compagnia Aicai Network Technology. Obiettivo: dar vita a un luogo di lavoro non tradizionale, bensì declinato come spazio per uffici multifunzionale, adatto a ospitare conferenze aziendali, ma anche attività collaterali, presentazioni, mostre.

Il contesto è quello dell’Hongyuan Garden, giardino ricco di storia, con padiglioni e ponti in pietra, all’interno del rinomato XiXi National Wetland Park, parco facilmente raggiungibile dal centro della città cinese di Hangzhou, che da qualche tempo sta attirando imprese tech e startup.

Qui, su un’area di 700 metri quadrati, il team di designer capitanato da Leo Hu è intervenuto su una struttura preesistente in modo da farla dialogare con l’ambiente esterno.

Questo attraverso vetrate a tutta altezza e la conservazione di suggestivi fori nei muri, sorta di oblò che mettono in comunicazione il fuori con il dentro.

“Sono finestre da cui si scorgono delle belle vedute, proprio come gli occhi sono la finestra dell’anima”, è la spiegazione di WJ Design, che nella stessa ottica ha pensato l’Y20 Space come un tunnel cui si accede da un ingresso creato ad hoc sul lato dell’edificio.

Lavoratori e visitatori vi entrano passando per una zona open air, un cortile dove una pedana in legno massello chiaro e cemento accoglie sedute rosse e sgabelli bianchi, un tavolino tondo e un lungo ripiano con incastonato un albero, simbolo del contatto tra l’uomo e la natura.

A dominare è un’idea di design incentrata su una semplicità moderna, la stessa che ha guidato la progettazione degli interni aerodinamici, resi leggeri dalla prevalenza di legno e materiali naturali, dove per evitare l’eco causato dall’altezza dei soffitti si è ricorso a pareti fonoassorbenti.

Minimalismo non significa freddezza, è il principio di fondo ben espresso dall’area incontri, un salottino “sommerso” – soluzione che fa sì che lo sguardo sia al livello del paesaggio esterno – e completo di camino: il calore è garantito.
