Nicola Zema collabora al progetto dello store Giorgio Armani a Roppongi Hills, nei sobborghi di Tokyo
Nel quartiere di Roppongi Hills, un sobborgo di Tokyo che comprende aree residenziali, centri commerciali, sale cinematografiche, un museo e zone verdi, si trova il prestigioso store di Giorgio Armani progettato dall’architetto Nicola Zema.

Se il concept voluto dal magnate Minoru Mori, scomparso nel 2012 e ricordato dalla Mori Tower di 54 piani, si richiama a una verticalità assoluta in cui la concentrazione delle attività nello spazio semplifica gli spostamenti in un’area urbana congestionata, la ricerca progettuale di Nicola Zema ha voluto riportare l’esperienza dell’acquirente in una dimensione di significato ancestrale per gli abitanti dei paesi tropicali, quella dell’esplorazione della foresta di bambù che, negli interni del negozio, viene evocata più che dalla matericità del supporto, da ombre stilizzate e suggestive.

Ombre che contribuiscono a creare un’atmosfera raccolta e concentrata che mette in risalto i pregiati prodotti esposti e rende intima e diretta l’esperienza dello shopping.

Come afferma Nicola Zema: “Armani ha voluto personalizzare il concept ispirandosi alla percezione della luce naturale filtrata e ammorbidita da una foresta di bambù, immaginando di dare luogo ad ambienti aperti che fossero nello stesso tempo limitati da pareti eteree di contro luce e permeabili alla vista. Immaginava che i propri prodotti fossero valorizzati e proposti al pubblico come parte integrante di una scenografia dal mood prettamente orientale. È stata una prima rilevante differenziazione introdotta per l’allora crescente mercato asiatico”.

La disposizione apparentemente casuale (tipica di una foresta) dei bambù (scenografia di fondo delle appenderie) stilizzati e realizzati in acciaio specchiante, arricchiti dalla velatura di una texture tratteggiata tipica di questo legno, nasconde una organizzazione precisa e ragionata degli spazi rendendoli facilmente percorribili, per poi raggiungere una dimensione funzionale quando gli stessi bambù diventano supporto di mensole trasparenti dalla forma iconografica della tipica foglia.

I tavoli espositivi e le bacheche in vetro dai tratti orientali, si mimetizzano con lo sfondo scuro del pavimento dai riflessi morbidi, offrono l’appoggio per un’ampia scelta di prodotti che sembrano emergere e fluttuare dal basso: il risultato è un’armonia di elementi in controluce, di trasparenze, di specchiature e di riflessi che amplifica e unifica con coerenza gli spazi, valorizzando la ricca e varia merceologia sapientemente illuminata con spot di luci simili ai raggi solari filtrati dalla foresta.
In questo contesto, la luce è complice e viene giocata su fonti diversificate che moltiplicano lo spazio e creano suggestivi percorsi dove tonalità e superfici perlacee coniugano l’efficacia della funzionalità commerciale con atmosfere di avvolgente e voluttuosa eleganza.