Progetti
Gioco di volumi

In India, un headquarter sorprendente progettato da Sanjay Puri Architects. Che utilizza come strategia compositiva la disposizione di volumi in un volume più grande, dominato da un’imponente scala elicoidale

Sanjay Puri è una delle voci più influenti dell’architettura indiana contemporanea. Nato in una famiglia di medici, a diciotto anni già collabora con lo studio di Hafeez Contractor – al tempo lo studio emergente della scena indiana – e a ventisette anni fonda Sanjay Puri Architects a Mumbai. Siamo nel 1992.

Del suo approccio all’architettura Sanjay Puri sottolinea la capacità di “disimparare” per poter imparare cose nuove e l’ambizione di seguire una direzione che la ricerca tipologica non abbia ancora esplorato. E infatti il suo edificio più noto – The Courtyard House in Rajasthan – è una villa in calcestruzzo ultimata nel 2011 che si espande in diverse direzioni e coniuga un aspetto scultoreo intrigante con soluzioni particolarmente adeguate al clima del deserto.

Passati quasi dieci anni da The Courtyard House, ricevuti importanti riconoscimenti internazionali, Sanjay Puri Architects ha terminato lo scorso anno il progetto di interior degli uffici di Narsi&Associates,una società che produce mobili a Navi Mumbai, città gemella sviluppatasi a est di Mumbai a partire dal 1972. “L’ultima cosa che ti aspetteresti da un ufficio in un’area industriale – racconta Sanjay Puri – è una scala scultorea al centro dello spazio”. Sorpresa e messa in scena della capacità costruttive del committente sono al centro del racconto del progetto, che utilizza come strategia compositiva la disposizione di volumi in un volume più grande. Una superficie continua fa da parete e copertura dell’edificio su due lati e al di sotto si protende un corpo aggettante verso l’ingresso con una grande vetrata parallela alla vetrata principale.

Gli uffici sono disposti su tre livelli, attorno a una hall alta undici metri dove si sviluppa una scala elicoidale autoportante. La hall è concepita come uno spazio pubblico urbano che ha come protagonista una piattaforma modulare su cui sedersi, che può essere utilizzata come spazio espositivo per i mobili o per seminari e incontri.

È un ambiente polifunzionale confacente alle curiosità dei visitatori. “Molti clienti – ci dice Sanjay Puri – visitano l’ufficio per vedere campioni, modelli e la produzione dei mobili. Volevamo che l’ufficio fosse esemplare dei processi, dei dettagli meticolosi e delle finiture”.

Salendo al primo piano la percezione di questo know how aziendale si rafforza. La scala ha pianerottoli ampi per permettere alle persone di fermarsi e godersi il volume da altezze e prospettive differenti. Gli spazi di lavoro – postazioni, cabine, sale conferenze, spazi multifunzionali – sono distribuiti liberamente sui piani e hanno un andamento curvilineo. La distribuzione avviene nello spazio interstiziale: in questo modo la luce naturale penetra liberamente all’interno e gli spazi risultano ben ventilati.

Lo studio ha usato una palette di materiali che comprende il vetro, il legno, i pannelli fonoassorbenti, il sughero e il calcestruzzo, e ogni spazio ha una propria e distinta identità: colpiscono il visitatore le postazioni di lavoro racchiuse da pareti ellittiche in vetro e legno e un tavolo da riunioni a ferro di cavallo al di sotto di un controsoffitto composto da elementi tubolari in alluminio.

I controsoffitti sono un elemento chiave della composizione e permettono di integrare i dispositivi di illuminazione, come avviene per gli elementi piramidali della hall e gli elementi tubolari e lineari dei piani superiori.

L’illuminazione artificiale è integrata anche nelle pareti ellittiche in legno e plexiglas, traforate con texture triangolari ed esagonali, e nelle nicchie. L’edificio si dimostra ricco, se per ricchezza intendiamo la possibilità di sperimentare con le forme e i materiali per ottenere un paesaggio composito.