Progettato da BIG, il nuovo museo Audemars Piguet ha un’iconica forma a spirale, in costante dialogo con il paesaggio della Vallée de Joux
Una spirale per il nuovo Museo Atelier Audermars Piguet a Le Brassus, nel Giura Svizzero, progettato da BIG con Atelier Brückner e CCHE. La forma, utilizzata con successo dallo studio danese a partire dal progetto per il padiglione di Expo Shangai 2010 e poi riproposta per il TEK Cube Building a Taipei e per la biblioteca nazionale di Astana, organizza a una scala più raccolta lo spazio espositivo della casa di produzione di orologi fondata nel 1875 proprio lì, dove oggi sorge il museo.

Una parete di vetro curva sostiene direttamente una copertura verde e delimita un percorso che, partendo dalla sede storica della maison, scende in senso orario per poi risalire in senso inverso. Il rapporto con la valle di Joux è intenso e regolato da uno schermo in ottone traforato che accompagna lo sviluppo esterno del padiglione.

L’allestimento è stato curato da Atelier Brückner e si articola in dieci sezioni. Al centro della spirale, nella sezione Complicazioni, si trovano gli elementi più sorprendenti della collezione, fra cui Universale l’orologio più complicato che Audermars Piguet abbia mai creato, esposto in una sfera di vetro che permette di ammirarne entrambe le facce.

Attorno a Universale si dispongono, come in un sistema solare, altri otto orologi, in omaggio ai cicli astronomici, il cui studio è intimamente legato allo sviluppo dell’orologeria stessa. Sculture e automatismi danno ritmo all’esposizione e introducono le diverse sezioni. Il tempo – spiega Atelier Brückner – diventa tangibile nello spazio. E su un banco di lavoro i visitatori possono anche visualizzare gli aspetti tecnici e di progettazione del mestiere, assumendo consapevolezza dell’estrema difficoltà del lavoro dell’orologiaio professionista.

La spirale permette allo sviluppo lineare dell’allestimento di ripiegarsi su se stesso come la molla di un orologio, all’interno di diventare esterno, al paesaggio di essere sempre presente. È in atto la filosofia yes is more che contraddistingue i lavori di BIG, per la quale invece di scegliere fra differenti alternative progettuali – percorso lineare o circolare, spazio introverso o estroverso, edificio o paesaggio – conviene elaborare una strategia per attuarle tutte.

Nel 1875 le famiglie Audemars e Piguet scelsero la Vallée de Joux per aprire il loro primo laboratorio d’orologeria. Oggi, dopo 145 anni di successi, la maison celebra le sue origini con un museo che racconta la storia dell’azienda e la sua tradizione