Il Fitler Club Di Philadelphia si rivolge a una nuova generazione di ‘urban sophisticates’, che non separano vita sociale, lavoro e benessere. Uno spazio progettato da M-RAD ARCHITECTURE che sotto lo stesso tetto unisce coworking, ospitalità, lifestyle e design
Preceduto da una lunga lista d’attesa per entrare a farne parte, il Fitler Club di Philadelphia è un club di ultima generazione, pronto a offrire spazi conformi alle nuove necessità e tendenze del business. L’ispirazione di Fitler, infatti, è l’interazione tra il tempo per il lavoro e il tempo per la vita sociale, uno spazio fluido dove business e lifestyle si fondono in maniera produttiva per facilitare il networking e il lavoro senza sacrificare l’interazione umana.

Il club è ospitato in un’antica fabbrica automobilistica sulle rive del fiume Schuylkill, un suggestivo edificio in cemento che ha offerto una scenografica armatura industriale per orchestrare un design moderno ed elegante. Impresa corale di imprenditori in diversi settori, il Fitler è un’iniziativa fortemente voluta e realizzata da David Gutstadt, proveniente dalla leadership finanziaria degli Equinox Hotel, che ha scelto lo studio losangelino M-Rad Architecture, capitanato da Amanda Potter e Matthew Rosenberg, per dare forma alla sua visione.

Insieme hanno creato un luogo interconnesso che, sotto lo stesso tetto, articola spazi per ufficio, privati e condivisi (ovviamente dotati di business concierge), rooftop bar, gastropub e ristorante, un hotel, un cinema, un centro fitness da 8.000 metri quadrati con piscina coperta oltre a vari spazi social e a un’ampia play room.

Una destinazione stay/work/play, per dirla all’americana. Un club esclusivo dotato anche di uno spazio eventi, il Trophy Room, forse tra i più grandi della città, con tanto di pista da bowling a due corsie, disseminato di biliardi e altri classici “old school” della sala giochi tradizionale.

Il club è dominato da massicce colonne di cemento, a cui sono stati abbinati pavimenti in legno dipinto di bianco, mentre alle condutture elettriche lasciate a vista fanno da pendant gli eleganti lampadari in ottone color champagne. Per gli arredi è stato usato legno a profusione, in colori ricchi e saturi, con predilezione per le tinte scure.

“Il club nasce per una nuova generazione di ‘urban sophisticates’, che non separano vita sociale, lavoro e benessere. Viaggiano molto e con standard eccezionalmente elevati. E vogliono trascorrere del tempo con una comunità di persone affini, creative e audaci. Un luogo che riflette l’evoluzione della città in cui si trova”, dice David Gutstadt.
E il Fitler (e la sua missione) non si ferma a Philadelphia, ma è pronto a mettere le sue bandierine in varie parti degli States. In cantiere anche Dallas, Boston, Toronto e Washington.

Il trend delle Club House
David Gutstadt fondatore di Fitler Club, dopo una ventennale esperienza nel mondo dell’hotellerie nel Gruppo Equinox Hotel, ha deciso che i mondi del lavoro e del leisure stanno radicalmente cambiando. Negli ultimi anni ha infatti assistito alla crescita esplosiva di WeWork, che ha diversificato la sua offerta allargandola ad alloggi, istruzione e fitness. E non gli è certo sfuggito il boom dei club privati alla moda come Soho House, che dopo Inghilterra e Europa ha aperto nuove sedi di successo anche a New York, Los Angeles e Miami. Il fenomeno è quindi evidente: lavoro, leisure, lifestyle, design e ospitalità sempre più spesso tenderanno a confluire in un unico format, secondo una filosofia che gli americani ben sintetizzano nella formula stay/work/play.

Nel prossimo futuro, in tutte le metropoli del mondo, assisteremo alla crescita esponenziale di club eleganti e di nuovi spazi coworking dove si potrà lavorare, soggiornare, mangiare, dotati di ampi spazi social, game e wellness. Spazi che favoriscono la produttività e il pensiero creativo, ma anche la socialità, l’entertainment e la possibilità di fare network. Seduti alla propria postazione in coworking, ma anche in piscina o al bar.