Progettato dall’archistar KENGO KUMA con COMMUNE DESIGN, il nuovo Ace Hotel Kyoto è un viaggio tra Oriente e Occidente, tra presente e passato
Dialoga con la città e le sue tradizioni il nuovo Ace Hotel di Kyoto, primo albergo della catena americana Ace Hotel su suolo giapponese. Progettato dall’archistar Kengo Kuma, assieme allo studio losangelino Commune Design, l’hotel nasce dalla riconversione di un edificio storico degli anni Venti, un tempo quartier generale della Kyoto Central Telephone Company, e sin dall’esterno si presenta come un omaggio all’architettura vernacolare di Kyoto.

La facciata realizzata con un sistema di griglie in legno – con feritoie e reti ideate per lasciare filtrare aria e luce naturale – è un omaggio alle machiya, tipiche case in legno che ancora oggi, pur se ormai in minima parte, arricchiscono la topografia cittadina. Una scelta non inusuale se si pensa al percorso di Kuma, classe 1954, architetto visionario da sempre interessato a scovare soluzioni per integrare al meglio le sue opere nel contesto in cui sono inserite, in modo da non turbare l’equilibrio dell’ambiente circostante.

Risponde a quest’esigenza anche il giardino frontale dell’Ace Hotel Kyoto, luogo di connessione tra struttura turistica e vita urbana. “Volevo creare un rapporto senza soluzione di continuità con la comunità di Kyoto”, ha dichiarato lo stesso Kuma, che con il medesimo obiettivo e per dar vita a quello che ha definito un “catalizzatore culturale” ha previsto come parti integranti dell’hotel – oltre a un’accogliente lobby, a un caffè e a tre ristoranti – una galleria e uno spazio eventi pronti a offrire visibilità ad artisti locali con iniziative culturali di vario genere.

Impreziositi dalle opere d’arte di Samiro Yunoki, gli interni rispecchiano il medesimo intento: in un suggestivo intreccio di passato e presente, l’estetica delle 213 camere del nuovo albergo targato Ace rimanda idealmente al ruolo ricoperto da Kyoto quale culla di sofisticate forme di artigianato tramandate di generazione in generazione.

Elegantemente sobrio, lo stile delle stanze mescola gusto americano e nipponico, e vede materiali naturali quali frassino e quercia fondersi con toni tenui e discreti, sedute a finestra, terrazze verdi e oggetti di design in bilico tra ieri e oggi. Si va dai futon della Tatami Suite alla sinuosa lampada da terra in carta di Akari Noguchi, dai tessili del marchio Minä Perhonen di Akira Minagawa alle classiche tende giapponesi in bambù utilizzate per dividere gli ambienti, passando per i completi letto firmati Pendleton e le radio Tivoli dal sapore vintage.

Completano il quadro affascinanti vasche giapponesi incastonate in bagni rétro rivestiti in legno.