Progetti
Camparino in Galleria

Lo studio Lissoni firma il restyling dello storico bar in Galleria a Milano. Un intervento che ne ha rinnovato l’immagine ma nel rispetto della storicità del luogo

Il progetto di restyling del Camparino in Galleria è stato realizzato da Piero Lissoni rispettando pienamente la storicità del luogo, sia a livello estetico che sociale: rinnovare un locale come il Camparino ha significato infatti riportare alla luce i dogmi dell’interior design milanese cercando di mantenere inalterato il concetto della convivialità e del bere milanese.

Al Bar di passo è stato dedicato un restauro conservativo con lo scopo di recuperare integralmente gli stilemi esistenti. In questo spazio gli unici interventi sono stati il rifacimento dell’illuminazione del cassettonato superiore, in questo modo ulteriormente valorizzato, e delle vetrine degli ingressi nel rispetto di quelli già presenti in Galleria. Mentre nell’area di passaggio che porta al dehor, lo stile si rinnova anticipando quello del primo piano senza però perdere l’identità che lo lega al Bar di passo.

La Sala Spiritello rimane fortemente legata alla storicità del luogo, ma allo stesso tempo è stata rimodernata per poter attrarre non solo gli habitué della socialità milanese, ma anche i più giovani o chi spesso si confronta con altre realtà nelle metropoli del mondo. Lo spazio si sviluppa intorno a un grande arredo centrale con la funzione di bancone bar e un tavolo penisola conviviale con rivestimento a specchio cannettato retroilluminato, entrambi pensati per valorizzare la preparazione e la degustazione dei cocktail. L’impatto visivo dello spazio è esaltato dal soffitto a losanghe retroilluminato che richiama il cassettonato del Bar di passo.

La Sala Gaspare Campari al piano interrato – flessibile nella configurazione degli arredi per potersi adattare a diverse tipologie di eventi – è invece totalmente nuova, recuperata dagli ambienti che in origine contenevano i magazzini del locale. Un luogo intimo ed elegante dove le lampade appese alle volte richiamano il disegno dei rosoni della pavimentazione della Galleria, mentre il bancone in legno apparteneva al primo piano.