Giochi di luci e ombre, intrecci volumetrici, vista panoramica. A Chongqing, un ristorante occupa un edificio in vetro curvo, ispirato a una nave da crociera. Progettato da BDD Design, con lo sguardo verso il cielo
“Per aspera ad astra” è una locuzione latina che indica quanto sia inevitabile compiere un viaggio duro e faticoso se si desidera raggiungere le stelle. Lo cantava anche Franco Battiato nell’album “Apriti sesamo” del 2012, ma il motto è noto in tutto il mondo e utilizzato nei contesti più diversi, talvolta non senza fraintendimenti.
Non stupisce sia diventato anche lo slogan del sodalizio tra due società asiatiche, Aspera Hotel e Astra, e di un edificio in vetro curvo, ispirato alle navi da crociera e nascosto nella parte superiore di una torre dell’Imperial Capital Building, nel distretto degli affari della città cinese di Chongqing, dove hanno trovato sede un albergo di lusso e un bar-ristorante a cupola con terrazza panoramica. È qui che si chiarisce il senso di quell’“ad astra”: il ristorante è situato al 24esimo piano e per approdarvi si passa da un ingresso sobrio con reception, per poi prendere un ascensore e salire una scala a chiocciola, elemento scenografico che risponde all’odierna tendenza dell’architettura e del design di rendere tutto “instagrammabile”.
A caratterizzare il locale è la combinazione tra la trasparenza del vetro, il bianco di molti elementi strutturali, il grigio fumo e il marmo di alcune superfici e il legno di pavimenti e arredi. I posti a sedere non sono molti, ma sono collocati in modo da garantire varie possibilità di disposizione dei clienti, regalando agli stessi un’ottima vista sullo skyline ad alta densità di Chongqing o, appunto, verso il cielo, e in più casi assicurando un po’ di privacy per mezzo di salottini protetti da tende parasole e paraventi lignei a spina di pesce, motivo che torna sul bancone del bar.
Gli intrecci volumetrici, il gioco di trasparenze, luci e ombre, l’alternanza di forme concave e convesse, di pieni e vuoti, hanno un che di futuristico e sono gli ingredienti su cui si è focalizzato lo studio cinese BDD Design, che ha dovuto, in particolare, trovare il giusto equilibrio tra la volontà di sfumare la divisione tra interno ed esterno e la necessità di riparare gli spazi dalla luce naturale, laddove troppo invasiva. A simboleggiare l’ideale dialogo tra terra e cielo alla base del progetto, delle sculture in terracotta nera che con le loro forme astratte emanano un fascino misterioso.