Lo studio di architettura sgsm, sceglie la sedia Lisa di Scab Design per arredare il nuovo ristorante Oyishi
La nuova e onirica immagine del ristorante Oyishi, che riapre al suo pubblico completamente trasformato, è il risultato di un ricercato progetto firmato dallo studio di architettura sgsm, tutto giocato sul criterio di equilibrio tra continuità e discontinuità spaziale.

Da un lato, lo spazio è unificato a colpo d’occhio dalla presenza di elementi ricorrenti che, simili a quinte teatrali, definiscono ambiti e percorsi con scansione ritmica, e dai giochi delle pareti a specchio, che generano molteplici profondità spaziali. Su tutto è sospeso un mantello di installazioni luminose, che avvolge l’ambiente in una distesa continua di riflessi e scintillii.
Dall’altro, la discontinuità è percepita invece come un contrappunto e si manifesta man mano che si percorre il locale. Tra una quinta e l’altra si
svelano infatti ambiti esclusivi protetti, e ci si trova letteralmente abbracciati, avvolti in piccoli isolati mondi fatti di sfondi ‘fioriti’ alternati a pareti in vetro e specchio che si aprono e si chiudono, offrendo scorci discreti sugli ambienti adiacenti.

I tavoli sono isole preziose illuminate da luci puntuali, dirette a rimarcare l’esclusività dell’offerta. Mentre la dualità del progetto, portata sul piano dei materiali, si traduce in continui contrasti: liscio e ruvido, trasparenza e opacità, rifrazione e riflessione.

Grigio perla, oro e quinte scenografiche creano fondali fioriti dai pattern macro e colorati che definiscono il mood del locale, nel quale la sedia Lisa – con tessuto cliente – e il tavolo Tiffany con top custom su disegno sono gli elementi di arredo prodotti da SCAB Design scelti dagli architetti Sabrina Gallini e Simone Marchiorato. Non solo uno studio di architettura, ma un laboratorio di idee, di ricerca che sconfina in molti altri ambiti dal food alla pittura, dalla falegnameria alla carpenteria come dimostrano nel recente Oyishi.