Progetti
Ace Hotel Brooklyn

Con l’Ace Hotel Brooklyn lo studio Roman and Williams firma uno straordinario omaggio alla scena culturale newyorkese. Modernismo minimal e interni vintage per un palcoscenico sulla Grande Mela

Si ispira alla storia industriale del quartiere, ai suoi artigiani e artisti di strada. E ne cattura e reinterpreta lo spirito dinamico e in continuo mutamento attraverso l’impronta inconfondibile della sua architettura e degli interni. Ma anche con una formula di ospitalità ricca di suggestioni e stimoli culturali.

C’è la firma dello studio newyorkese specialista dell’hotellerie Roman and Williams sul nuovo Ace Hotel Brooklyn, 287 camere, spazi d’incontro e una galleria d’arte in una delle location più iconiche della Grande Mela, ricca di suggestioni estetiche e culturali. L’ispirazione brutalista della sua facciata si armonizza alla perfezione con interni ispirati agli spazi minimal concepiti dai maestri europei del Modernismo, valorizzati da arredi creati su disegno anch’essi improntati all’estetica di quell’importante stagione culturale.

I tredici piani dell’Ace Brooklyn sono racchiusi in un involucro connotato dalle rigorose texture degli elementi in calcestruzzo, del metallo e del vetro che ne disegnano i prospetti, assemblati con maestria in una combinazione geometrica, sviluppata in collaborazione con lo studio Stonehill Taylor, che ne sottolinea il carattere. L’essenziale impianto della facciata principale è valorizzato da due elementi di straordinario impatto, un suggestivo murale ceramico creato dall’artista Stan Bitters e, all’ingresso, un’installazione luminosa dalle linee scultoree concepita  da Roman and Williams come omaggio all’Hotel Okura di Tokyo, straordinario esempio di architettura modernista progettato da Yoshiro Taniguchi.

La presenza del calcestruzzo a vista ricorre negli interni, dove la sua rigorosa essenzialità dialoga felicemente con la naturale matericità dell’abete Douglas, del legno di quercia e della pelle in un linguaggio organico caldo e luminoso. Ad accogliere gli ospiti nella hall, illuminata da una delicata luce naturale filtrante dalle finestre a mezzaluna, sono arredi custom caratterizzati da un’impronta vintage che connota anche il lounge bar, dove trovano spazio opere di artisti locali come Verdan Jakšić e Tara Geer.

Il progetto d’interni delle camere è frutto di un’altra straordinaria ispirazione culturale, gli spazi del Cabanon progettati da Le Corbusier negli anni ’50, concepiti come minimum architettonico in cui ogni elemento è ridotto al massimo dell’essenzialità e al tempo stesso assolve a molteplici funzioni. Eleganti e funzionali, gli arredi sono interamente realizzati a mano con materiali grezzi e dalle linee essenziali, che spiccano in particolare in elementi come divani e sedute ma ricorrono anche nei tratti minimal di porte e infissi.

Ispirati a un tocco vintage sono anche i complementi che valorizzano le camere, dove troviamo piccoli gioielli come le chitarre acustiche fornite da D’Angelico Guitars, i giradischi Music Hall e una selezione di vinili che richiamano la vivace scena musicale newyorchese. Ispirati all’arte sono anche i tessuti decorativi che impreziosiscono gli ambienti, preziose note di colore e materia selezionate nella produzione dei creativi locali. Una vocazione, quella all’arte e alla creatività, ribadita da The Gallery, uno spazio espositivo concepito per essere teatro di mostre ed eventi dedicati al dinamico panorama culturale newyorkese.