Nel progetto dell’Hotel Gloriette studio noa* reinterpreta secondo un linguaggio contemporaneo gli elementi decorativi tipici dell’Altopiano del Renon. E stabilisce un intenso dialogo con il paesaggio, che trova il suo culmine nella spettacolare piscina a sbalzo protesa verso la natura
A Soprabolzano, studio Noa* – Network of Architecture – progetta Gloriette, un piccolo gioiello nato dall’attenta osservazione dell’architettura locale e teso a stabilire un intenso dialogo con il paesaggio, che trova il suo culmine nella spettacolare piscina a sbalzo protesa verso la natura.
Tratti caratteristici dell’edificio sono l’arco e il rombo, peculiari elementi decorativi dell’Altopiano del Renon, che si ripetono in tutta la composizione, e che sono il fil rouge dell’intero progetto. Tra gli elementi identitari anche gli archi in facciata, il tetto a padiglione e i tradizionali erker – i bow-window tipici dell’architettura del nord Europa – che con i loro segni decisi e i colori a contrasto visibilmente si sovrappongono alla facciata e, ancora una volta, dilatano lo spazio dell’edificio all’interno della natura.
Interessante anche il posizionamento dell’edificio, che ben si inserisce nel contesto topografico. Il volume ospita 25 camere, di cui sette suite con giardino, mentre l’area pubblica, con reception, lobby e ristorante dotato di terrazza panoramica, si affaccia sul grande parco verde ricavato al di sopra del garage interrato. Sul lato affacciato verso il giardino comune, il prospetto è caratterizzato da una sequenza di logge, sopra le quali si sviluppa il tetto a padiglione che, quasi come fosse un corpo a sé stante, ospita l’area wellness e l’iconica piscina a sbalzo.
Vistoso emerge anche qui l’elemento dell’arco come un guscio aggettante di color bronzo, che sfonda l’involucro del tetto e – posizionato asimmetricamente – pone un accento dinamico sull’architettura. Infatti, è proprio nella spa che il tema della geometria curvilinea viene esasperato attraverso l’inserimento di un cilindro bronzeo che parte dall’interno e si protende verso l’esterno, dissolvendosi progressivamente in un intreccio romboidale di elementi metallici.
Il progetto d’interni riprende, reinterpretandolo, il carattere Liberty degli edifici della zona, creando ambienti luminosi e ricchi di contrasti dove ricorre nuovamente il tema dell’arco, presente nell’elemento a specchio arrotondato alla base, nel camino della lounge e negli schienali delle sdraio sulla terrazza della spa. Gli arredi sono distribuiti creativamente negli spazi, valorizzati da eleganti imbottiti e oggetti d’epoca.
Per le aree comuni è stato scelto un pavimento in resina, la cui continuità funge da elemento di unione e collegamento, mentre la definizione funzionale degli spazi lounge e ristorante è affidata a una serie di isole con finitura di legno. L’articolazione delle superfici interne è sottolineata da pareti, pavimenti e soffitto rivestiti con un unico materiale e da un uso estensivo del legno che non appare mai rustico, ma nobile e uniformemente trasparente senza tuttavia risultare freddo.