L’Altstadthotel Weisses Kreuz di Innsbruck accompagna i suoi ospiti in un variopinto e rigenerante viaggio nel tempo. Un progetto originale e stimolante, firmato Studio Noa*
Risale al 1460 l’imponente palazzo nella Herzog-Friedrich-Straße, situata in uno dei quartieri storici di Innsbruck, che Studio Noa* ha trasformato nel nuovo Altstadthotel Weisses Kreuz attraverso un progetto di riqualificazione tanto insolito quanto stimolante. Caratterizzata da un’architettura in cui si sovrappongono elementi costruttivi di diverse epoche, la struttura originaria – tradizionale meta di famosi viaggiatori e figure storiche come Wolfgang Amadeus Mozart – è un edificio stretto sviluppato in lunghezza verso l’interno che si inserisce nel tessuto storico urbano con un porticato d’ingresso.
Nel corso della sua riprogettazione ai sei piani originali è stato aggiunto un attico che segue una coreografia pensata sin nei minimi dettagli: mantenendo la pendenza originale verso la strada si sposa con il paesaggio urbano e spicca in altezza sulla parte posteriore, con un totale di sei cubi di vetro che offrono una splendida visuale sui tetti della città.
Il viaggio nel tempo all’interno dell’hotel inizia già al piano terreno, dove per raggiungere l’ascensore bisogna percorrere un lungo corridoio interrotto da due paratie a specchio pensate con una duplice funzione: da un lato l’ospite incontra se stesso, dall’altro le superfici riflettenti dissolvono i confini della stanza e l’architettura si fa immateriale.
Da qui si raggiunge direttamente il nuovo sesto piano, dove è situata la reception. All’apertura delle porte, lo sguardo è subito catturato dal grande tavolo di 13 metri realizzato su misura in ottone con ornamenti barocchi che è il fulcro di tutte le attività, dall’accoglienza dei clienti alla colazione, e che la sera si trasforma in luogo di incontro aperto al pubblico. Il tavolo è reso ancora più evidente grazie all’accostamento con il pavimento in rovere fumigato e al contrasto tra l’opulenza dell’ottone e le calde tonalità del blu scuro che avvolgono la sala.
È proprio a questo particolare colore che si deve il nome dell’avveniristico locale “Blaue Brigitte”, dall’omonima proprietaria dell’edificio, che con le sue finestre a bovindo, nicchie di vetro e una vista mozzafiato offre uno spazio social di grande raffinatezza. Caratterizzati da soffitti gotici, archi e ambienti di altezze diverse, i piani che ospitano le nuove stanze e suite sono stati riorganizzati armoniosamente. Le camere con affaccio sulla strada regalano uno spaccato del centro storico di Innsbruck, mentre quelle che danno sul cortile interno sono dotate di patio o balcone per offrire un rifugio appartato, e tutte seguono un codice cromatico coerente che diventa parte integrante del viaggio nel tempo che gli ospiti intraprendono all’interno della struttura.
Ed è sempre la scelta cromatica a suggerire la configurazione delle varie stanze: rispetto alle camere azzurre quelle rosse sono più spaziose, le camere blu scuro sono dotate di balcone, quelle verdi hanno una terrazza nel pozzo di luce interno tra il primo e il sesto piano, le grigie sono allestite come stanze doppie, e sia l’allestimento che gli arredi rispecchiano le stesse nuance. L’atmosfera fuori dal comune di questo hotel si respira già dal primo piano, con sei nuove stanze affacciate sul cortile e dotate di terrazza con copertura vetrata e la sorprendente camera Superpatio, allestita in stile jungle per ricreare una piccola oasi verde.
Al secondo piano si trova la Mozart Suite, declinata in rosso e oro e arricchita con un tavolo da biliardo in omaggio all’indole giocosa del celebre compositore. Le sorprese continuano al terzo piano, dove si trova la stanza più piccola, ribattezzata “Il ripostiglio delle scope”, rimasta volutamente incompiuta, mentre il quarto piano si estende con altre dieci stanze nell’edificio adiacente – la cosiddetta Frank House – dove troviamo la suite Golden Roof con i suoi opulenti arredi dorati. Rinnovato nella concezione architettonica, il Weisses Kreuz è uno scrigno di sorprese e segreti, dove rivivono le atmosfere sognanti dei tempi passati.