Cucina circolare e riscoperta dei tagli dimenticati in un nuovo ristorante che mette al centro del racconto i produttori di carne, pesce, verdure e vino

A Milano ha da poco aperto Røst, un ristorante che porta sulla scena milanese un concetto di cucina circolare, semplice e vera, con la riscoperta dei tagli poveri e una selezione di vini naturali di nicchia. Il progetto di interior è dello studio Vudafieri-Saverino Partners, che per l’occasione ha dato vita a un luogo raccolto e intimo, tra tradizione e modernità.

Lo spazio si compone di due ambienti: la sala principale che gravita attorno al banco bar, e una di dimensioni più piccole che si affaccia sulla cucina, pensata per vivere l’intimità del rapporto con il cibo e chi lo prepara. La parete d’ingresso è il Wall of fame, ovvero una composizione di sedici piatti in ceramica ognuno dei quali raffigura un produttore delle materie prime di cui si forniscono la cucina e la cantina, disposti graficamente nello spazio a disegnare la ø di Røst.

Negli ambienti i toni sono caldi, dominati dal colore rosso Marsala, che rimanda al rapporto fondamentale con il vino e la terra. Le pareti, affrescate a calce, presentano due tonalità, la più scura delle quali va a creare una sorta di boiserie irregolare che costituisce una linea d’orizzonte tra verticale e orizzontale, abbracciando lo spazio. Gli stessi colori sono poi ripresi dal rivestimento in ceramica che caratterizza la cucina e la piccola sala adiacente.

Il tema dell’arredo è invece caratterizzato dalla milanesità. Materiali nobili come marmo e ottone, velluto e pelle caratterizzano senza sfarzo il locale e giocano in contrasto con le pareti in calce e il pavimento originale. Il banco bar si caratterizza per il lungo top in rovere massello e il rivestimento verticale composto da profili di ottone naturale a sezione diversa.