Progetti
Sculture plasmate dal vento

Massimiliano e Doriana Fuksas firmano l’IsMolas Resort. Un progetto che fin dalle prime fasi ha puntato sulla sostenibilità e sulla valorizzazione e salvaguardia del territorio

IsMolas Resort è il nuovo indirizzo dell’ospitalità in Sardegna: un progetto di Massimiliano e Doriana Fuksas che sorge nella macchia mediterranea, in unpaesaggio che garantisce a ogni costruzione viste mozzafiato sul mare, sulla montagna e sul verde del campo da golf che circonda il complesso sulla costa sud occidentale dell’isola, vicino alla cittadina di Pula. E proprio dalla natura, dal territorio e dalle tradizioni sarde prende ispirazione il progetto: gli edifici, come sculture modellate dal vento, richiamano gli antichi nuraghi di Tiscali. Fatte solo di pietra locale e legni dell’isola, coccio pesto e finiture naturali declinate nei colori della terra, le ville sono un vero e proprio inno alla cultura e alla storia della Sardegna, perfettamente inserite nel contesto naturale e aperte al dialogo con la vivida luce del Mediterraneo.

IsMolas è un progetto sperimentale, consiste nel lavorare con gli elementi, con l’erosione del vento e con la natura”, ha spiegato Fuksas. “Dove le aperture sono cavità, fasci improvvisi di luce penetrano da fessure e grandi lucernari per bagnare la materia dei corpi. Il territorio è l’elemento primario, le costruzioni si sviluppano adattandosi all’orografia per preservarla senza modificare l’andamento naturale del terreno”.

Un progetto sostenibile

L’attenzione al territorio e ai criteri di sostenibilità è stata applicata a tutto il progetto: dall’inserimento di ogni singolo edificio nella naturale orografia del suolo alla scelta delle materie prime utilizzate, fino agli obiettivi prestazionali degli edifici. Infatti, tutti gli impianti sono a risparmio energetico, ed è stato studiato un uso sostenibile dell’acqua che viene riutilizzata per l’irrigazione e gli impianti di raffreddamento e riscaldamento delle ville. Il tutto progettato per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente, secondo i migliori dettami della bioarchitettura.

Tutte le ville sono state concepite come un unico oggetto posato su una piattaforma di base pavimentata con lastrame di porfido posato a “opus incertum”. Le strutture portanti sono state invece realizzate con laterizi alveolari che rappresentano l’ultima evoluzione del tradizionale mattone, offrendo ottime prestazioni meccaniche ed efficienza termoigrometrica e acustica. Inoltre, l’esigenza di raggiungere i più elevati standard in materia di isolamento termico ha suggerito anche di sovrapporre particolari intonaci isolanti e biocompatibili a base di calce idraulica, sughero, argilla, farine fossili e strutturalmente rinforzati con fibre.

Per lo strato di finitura esterno si è optato per l’applicazione di cocciopesto, di millenaria tradizione e realizzato secondo l’originaria formulazione, pigmentato con terre naturali e ossidi che ne esaltano la particolare disuniformità artigianale, capace di produrre irripetibili effetti cromatici che, in questo caso, variano dal rosso cupo al cipria, fino al grigio e al crema.

Le pareti interne sono invece rifinite in Tadelakt, un rivestimento tipico degli hammam in Marocco a base di calce precolorata con pigmenti naturali. Una tecnica complessa che prevede anche la lisciatura finale delle superfici con particolari pietre di fiume levigate. Un trattamento che, unitamente alla presenza negli impasti di sapone e olio di olivo, conferisce alle pareti un touch davvero unico – al tempo stesso brillante e vellutato – e anche impermeabilità, quindi ideale anche per applicazione in zone umide.

Le scale interne sono realizzate in acciaio e rivestite in massello di rovere naturale, mentre i parapetti sono in acciaio zincato e verniciato a fuoco. Infine, l’interior design porta la firma inconfondibile di Doriana Mandrelli Fuksas e si caratterizza per gli arredi essenziali, in perfetta sintonia con il nitore e la linearità degli esterni, e per l’attenta selezione di materiali pregiati. Tra le citazioni: i delicati decori geometrici che caratterizzano i parapetti delle scale, il banco cucina e i bordi dei tavoli riprendono un classico decoro dell’artigianato sardo. L’atmosfera è elegante e “delicata”. Spiccano solo alcuni elementi dai colori accesi e vibranti, in studiato contrasto con le tonalità neutre delle costruzioni.

Il territorio è l’elemento primario, le costruzioni si sviluppano adattandosi all’orografia per preservarla senza modificare l’andamento naturale del terreno” Massimiliano Fuksas