Le geometrie rigorose sono il filo conduttore del progetto di SU Architects per Cube Hotel. Linee essenziali e suggestivi riflessi creano un dialogo spontaneo fra natura e architettura
Nasce intorno a vincoli spaziali molto rigidi, 12 metri di altezza massima per una superficie in pianta di 140 metri quadrati. In termini geometrici, un cubo equilatero. In termini architettonici, il Cube Hotel, la struttura firmata da SU Architects a Huzhou, in Cina.

La location è il Mogan Mountain International Tourism Resort, una rinomata stazione panoramica nella zona del delta del fiume Yangtze costellata da colline e foreste naturali di bambù. Che diventa la scenografia naturale di un progetto dalle linee discrete, guidato dal dialogo spontaneo fra natura e architettura e creato da una equilibrata combinazione di metodi costruttivi e materiali.
Senza indulgere nella citazione di stili e decorazioni del patrimonio culturale locale, ma anche senza sovrapposizioni moderne dissonanti, in linea con l’essenzialità geometrica delle sue forme.

L’involucro dell’edificio, ordinato in funzione delle esigenze di visualizzazione e privacy degli spazi interni, utilizza tre diversi tipi di vetro – trasparente, curvato e vetrocemento – che compongono visivamente una sorta di “cubo di Rubik” virtuale, ispirazione dichiarata del progetto, racchiusi dai telai in acciaio dello scheletro portante.

La sua suddivisione in campiture dai colori e riflessi cangianti crea suggestivi contrasti e un’alternanza visiva di apparenti vuoti e pieni, rafforzati dalle vetrate in cui si riflette come in uno specchio il panorama circostante creando un affascinante effetto immersivo. Ognuno dei quattro prospetti dell’edificio si articola in nove riquadri che ne scandiscono la superficie dal piano terra alla copertura, concepiti come vetrine di un negozio fashion che definiscono non solo lo spazio ma la stessa identità dell’ospite.

Pavimenti in marmo grigio, arredi in legno e colori tenui alle pareti creano lo scenario ideale per un’illuminazione naturale che, a seconda delle ore della giornata, sottolinea i volumi interni in un alternarsi di luci e ombre. In copertura, un ordine di lucernari immersi nell’acqua sostituisce il tradizionale tetto, simbolico richiamo alla natura e alla sua vitalità.

Negli interni, il piano terra ospita le aree comuni più importanti dell’edificio fra cui la reception, un ristorante e una lounge, mentre ai due piani superiori, collegati da una scenografica scalinata a spirale che funge da asse centrale, trovano spazio sei camere, tutte connotate da una diversa impronta e reciprocamente disposte in modo da offrire sia spazi più intimi e privati che suggestive viste panoramiche.

Ognuna di esse è concepita come modulo abitativo indipendente ma al tempo stesso armonicamente connesso dal punto di vista spaziale e concettuale al corpo dell’edificio, che assume così l’identità di un organismo vivente immerso senza dissonanze nello spazio naturale.
