Eduard Eremchuk e Katy Pititskaya disegnano gli interni della pasticceria Krujok. Forme, superfici e texture trasformano uno spazio commerciale in un viaggio quasi metafisico nell’arte dolciaria
Si ispira alla forma ariosa di una ciambella, alla glassa e alla crema che la decorano e la rendono irresistibile. Anche nel nome, Krujok, ovvero il donut tradizionale russo. E’ il nuovo caffè e pasticceria firmato dall’architetto Eduard Eremchuk e la designer Katy Pititskaya a Voronezh, una meta irrinunciabile per i golosi ma anche per gli amanti dei locali fuori dagli schemi. Dove immergersi, anche fisicamente, in un mondo in cui i dolci non sono solo esposti nelle vetrine ma diventano essi stessi parte dello spazio.
Una ”pasticceria iperrealista”, come la definiscono i due designer, dove gli ospiti sono trasportati in una dimensione quasi onirica grazie a un design che riproduce fedelmente forme e texture dell’arte dolciaria. La prima delle due sale in cui è suddiviso il Krujok è un tuffo nella morbidezza di impasti e decorazioni, richiamata dalle superfici irregolari degli arredi e dalle tonalità beige e sabbia delle pareti, su cui brillano come piccoli gioielli fiocchi di popcorn caramellati in ceramica creati dall’artista russa Elena Minaev.

Nella sala contigua i designer giocano con la tattilità fluida della glassa rievocata dalle finiture lucide degli arredi alternate alle tonalità viola dei morbidi tessuti in velluto che rivestono pareti e complementi d’arredo. A celebrare da protagonisti l‘arte del dolce sono una grande sospensione e un tavolo le cui forme irregolari si ispirano ai rotoli d’impasto usati per la preparazione delle ciambelle. Nell’ambiente bagno le forme degli impasti lasciano spazio alla fluidità cremosa dei ripieni, perfettamente emulata dal rivestimento in schiuma espansa dipinta in tinta beige e finita a lucido con resina epossidica trasparente che racchiude l’intero spazio, dal pavimento al soffitto, come all’interno di una torta.
La combinazione complessiva di forme, texture e colori trasforma il Krujok in un ambiente quasi metafisico ma al tempo stesso perfettamente leggibile nei suoi richiami all’arte della pasticceria, dove i patiti dei dolci possono trasformare quella che prima era un’esperienza puramente gustativa in un viaggio emozionale che coinvolge tutti i cinque sensi.
